Tempio crematorio a Chiari: per l'indagine preliminare progetto "sostenibile"

Focus su ricadute ambientali, aspetto economico-finanziario e urbanistico-monumentale
Ritratto di Benedetta Mora

Emissioni di sostanze inquinanti nell'aria inferiori rispetto ai limiti di legge, produzione di rifiuti trascurabile, tassi di inquinamento idrico, acustico e luminoso pari allo zero. Sono i dati emersi dallo studio realizzato dall'Università di Brescia, commissionato da Chiari Servizi s.r.l., riguardante la realizzazione del nuovo impianto di cremazione, unico a ricevere il via libera di Regione Lombardia, in territorio clarense.
Lo studio ha analizzato diversi fattori, geologico e ambientale, a sua volta analizzato in sotto-parametri: inquinamento atmosferico, idrico e luminoso, emissioni acustiche e odorifere. Ciò che emerge è il quadro di un progetto in linea con gli standard legislativi, nazionali e regionali, richiesti per impianti di questo tipo.
La relazione, presentata in streaming da Chiari Servizi Srl e dai tecnici incaricati, descrive tutte le analisi dei temi principali che sono stati individuati dal Consiglio Comunale clarense nel giugno 2021, compresa l'attività d'indagine ambientale preliminare con scavi e prelievo di campioni di terreno eseguita presso l'area interessata dal progetto di realizzazione di un nuovo impianto crematorio presso il cimitero monumentale di Chiari. Il progetto prevede la realizzazione di un edificio con sviluppo parzialmente ipogeo in maniera da integrarsi in modo armonico e conservare l'identità del paesaggio circostante.

La Cronologia.

L'anno scorso Regione Lombardia ha pubblicato un bando per individuare siti idonei alla costruzione di nuovi Impianti Crematori sul territorio lombardo, chiedendo a comuni ed associazioni di comuni la disponibilità ad insediare sul proprio territorio un impianto crematorio, vista la sempre più elevata domanda di cremazioni e l'attuale carenza di strutture. Il Comune di Chiari, che decise di candidarsi, elaborò unitamente a Chiari Servizi tutto il materiale necessario per completare l'iter burocratico di presentazione. Le motivazioni che hanno spinto l'Amministrazione in questa direzione sono diverse: innanzitutto il miglioramento della gestione del luogo e delle modalità dell'addio ai defunti da parte dei familiari (e ciò proprio alla luce dell'aumento, anche a Chiari, della richiesta di cremazione passato da un 10% del 2009 ad un 51,7% nel 2019), quindi la volontà di rendere Chiari sempre più una città di servizi e punto di riferimento per tutto il territorio circostante; non da ultimo, l'insediarsi di un'attività che permetterebbe la creazione di nuovi posti di lavoro, sempre mantenendo alta l'attenzione al tema dell'impatto ambientale, argomento caro all'attuale Amministrazione comunale. A fine Aprile 2021, la città di Chiari, viene premiata dagli Enti superiori rispetto ad un proprio progetto, con l'autorizzazione all'edificazione dell'impianto crematorio nell'area del cimitero monumentale, ribadendo così la centralità politica e amministrativa della cittadina rispetto al territorio ad essa circostante, con oneri e onori: un tema che l'Amministrazione sta coltivando con attenzione e grandi sforzi, per aumentare l'attrattività (economica e sociale) ed evitare di vedersi sottratti servizi già presenti sul territorio. Un risultato ancora più significativo se si pensa che Chiari è stata l'unica città lombarda scelta dalla Regione (su 19 candidati) per la realizzazione di un nuovo impianto e che conta su una importante rete sovracomunale allargata, con cuore nella parte occidentale della provincia di Brescia, ma anche nella bergamasca orientale. Nel merito, molti sono gli aspetti positivi senza voler con ciò nascondere la presenza anche di aspetti in ambito ambientale che vanno certamente affrontati con forza e con la massima trasparenza: d'altra parte l'attuale Amministrazione comunale, come noto, ha posto e pone la tutela e la promozione dell'ambiente e della salute pubblica al centro della propria azione amministrativa. Tra i tanti aspetti positivi, in primis con la creazione di questo impianto crematorio si porterà sul territorio un servizio che interviene in uno dei momenti più drammatici per le persone e per intere famiglie; gestire quel momento con la massima competenza, ma anche in modo assolutamente umano è un atto di civiltà e il Comune si impegnerà perchè il saluto del proprio caro sia gestito con la massima attenzione. Ciò significherà anche garantire un buon funzionamento di tutte le necessarie azioni che portano il defunto all'interno del Camposanto. Inoltre, la crescita della pratica della cremazione ha permesso in questi anni e permetterà per il futuro di non dover prevedere l'allargamento del cimitero comunale con la conseguente buona azione di non urbanizzare ulteriormente le campagne e di non consumare area verde. Questo impianto stesso si configurerà anche come un'attività economica che, viste le prospettive, porterà nuove possibilità lavorative, nuove competenze, nuove opportunità per le realtà già presenti sul territorio comunale; ma anche benefici per il bilancio comunale e quindi per i singoli cittadini, grazie a importanti risorse che potranno essere investite in nuovi ed ulteriori servizi pubblici cittadini o per continuare nell'azione di diminuire le imposte di competenza comunale. Per ciò, invece, che concerne il tema ambientale è bene ribadire che l'impianto di cremazione porterà (come naturale che sia) a delle emissioni, ma con garanzie di tutela ambientale: il tema sarà gestito con trasparenza, affidandosi ai tecnici e col massimo impegno di competenze ed investimenti economici; senza sottovalutare la tematica, ma senza nemmeno esasperarla. Del resto, l'impianto avrà comunque una gestione pubblica e ciò sarà una garanzia; vedrà investimenti diretti ad usare la migliore tecnologia possibile che permetteranno una gestione attenta della tematica. Non solo. Sono previsti grandi investimenti in tema di verde (nascita di nuovi ed importanti boschi), ma anche di controllo continuo e quotidiano del territorio al fine di tenere monitorato ogni aspetto di carattere ambientale. Inoltre, vi sarà la disponibilità dei dati rispetto alle emissioni nelle pagine dedicate all'accesso civico del Comune di Chiari e di Chiari Servizi, a dimostrazione della forte volontà di creare un progetto controllato e controllabile puntualmente ed attento all'ambiente.

I punti salienti della Relazione.

1) Analisi Ambientale;

2) Analisi Geologica;

3) Distanza dell’impianto crematorio e sua collocazione;

4) Tema Monumentale;

5) Mitigazioni

 

1) ANALISI AMBIENTALE

RESPONSABILE DEL PROGETTO: Prof. Maurizio Tira (DICATAMJUNIBS) Prof. Barbara Badiani, dott. Andrea Ghirardi (DICATAM/UNIBS) — per l'analisi della compatibilità con gli strumenti di pianificazione; Prof. Mentore Vaccari, dott. Giovanni Vinti (DICATAM/UNIBS) — per l'analisi del sistema di smaltimento dei rifiuti e valutazione della compatibilità dei rifiuti prodotti;
Dott. Alessandro Nanni, Dott. Gianni Tinarelli, Dott.ssa Daniela Barbero (ARIANET - per le simulazioni della dispersione degli inquinanti in atmosfera).

1.1.Incidenza dell'impianto di cremazione sulla gestione degli RSU nel Comune di Chiari.

L'impianto di cremazione previsto presso il Comune di Chiari avrà una potenzialità di trattamento di 2400 cremazioni annue, suddivise su due linee da 1200 cremazioni cadauna. In base a questi dati e all'analisi di impianti esistenti i tecnici stimano che la produzione media annua dei rifiuti generati dall'impianto crematorio possano essere definiti trascurabili". Nel complesso, eccezion fatta per i metalli e le plastiche, si può stimare che, mediamente, circa 5 tonnellate annue di rifiuti speciali verranno inviate a smaltimento dalle ditte specializzate. Rispetto alle quantità di rifiuti urbani prodotti annualmente nel Comune di Chiari (oltre 11.000 tonnellate), si tratta appunto di valori "trascurabili". I metalli (circa 1,3 tonnellate/anno) e le plastiche generati dall'impianto di cremazione potrebbero venire mandati a recupero, senza incidere significativamente sul sistema di gestione degli RSU municipali, trattandosi di quantità molto contenute.

1.2 Simulazione della dispersione degli inquinanti in atmosfera.

Il territorio di Chiari si colloca nella Pianura Padana, ai piedi delle Prealpi. Data la caratteristica elevata frequenza di situazioni di vento debole e calma di vento della zona, i tecnici hanno individuato la migliore simulazione della dispersione degli inquinanti in atmosfera nella suite modellistica ARIA Impact 3D, che include il modello Lagrangiano a particelle SPRAY, particolarmente adatto a descrivere la dispersione atmosferica in questo tipo di situazioni. Il sistema modellistico è attualmente in dotazione anche da diverse Agenzie Regionali di Protezione dell'Ambiente (ARPA) dal Piemonte alla Calabria, che lo utilizzano per i propri scopi istituzionali. Lo studio ha ricostruito, su base annuale, l'impatto generato dall'attività dell'impianto crematorio in termini di concentrazione in aria di sostanze inquinanti, influenzato dal comportamento dell'atmosfera e dalla meteorologia tipiche di questo territorio. L'impatto è stato analizzato per due ipotesi di costruzione del camino, rispettivamente con un'altezza pari a 7 e 10 metri, e ipotizzando un regime di utilizzo dell'impianto che prevede un funzionamento cautelativo sulle 24 ore. In questo modo si prende in considerazione la situazione più gravosa e si restituisce un quadro più cautelativo. L'esito dello studio è stato rappresentato in mappe bidimensionali di concentrazione in atmosfera in prossimità del suolo, con le quali è possibile valutare i livelli di concentrazione simulati in corrispondenza di possibili recettori sensibili individuati nel territorio circostante l'impianto. L'area di indagine interessata comprende la zona che si estende dal monte Orfano a Nord fino al comune di Comezzano-Cizzago a Sud.

La tecnologia di questo tipo di impianti di combustione è consolidata e tale impianto dovrà essere caratterizzato da:

- efficienza tecnologica: il nuovo impianto deve essere progettato e costruito con la migliore tecnologia presente sul mercato al fine di abbattere le emissioni in atmosfera,

- efficienza gestionale: l'impianto dovrà prevedere la presenza di almeno due linee e minimo un turno lavorativo al giorno e la gestione sarà affidata ad azienda pubblica,

Secondo i tecnici per quanto riguarda le emissioni in atmosfera dei principali inquinanti emessi dall'impianto, i risultati modellistici mostrano la presenza di una ricaduta al suolo "molto limitata” dell'impianto crematorio, nonostante le numerose ipotesi cautelative assunte. Sono state infatti considerati, per le concentrazioni all'emissione, i limiti imposti dalla Regione Lombardia per impianti di incenerimento, ovvero il valore massimo di emissione consentito, ed è stato ipotizzato un funzionamento in continuo della sorgente emissiva su entrambi i camini. Tutte le statistiche analizzate sono risultate inferiori di almeno un ordine di grandezza rispetto ai limiti di legge in entrambi gli scenari di costruzione analizzati (camino da 7 o 10 metri). Sono stati inoltre estratti i valori delle statistiche analizzate in corrispondenza di tre luoghi sensibili posizionati nei pressi dell'impianto. I valori delle concentrazioni rilevate in corrispondenza di essi risultano essere inferiori di diversi ordini di grandezza sia rispetto ai limiti normativi che ai valori guida. Nell'analisi ambientale è stato ritenuto utile dai tecnici, rispetto all'analisi delle ricadute sulla salute e sull'ambiente, una comparazione tra le emissioni dell'impianto e, ad esempio, quelle di una caldaia per uso residenziale di media potenza. Si tratta di due impianti non solo di dimensioni diverse, ma soprattutto che operano in modo diverso, producendo fumi con temperature e velocità differenti che ricadono al suolo in modo diverso e quindi incidono in diverso modo sulla salute e sull'ambiente. Ribadendo che la simulazione che è stata proposta in questo rapporto non riguarda le quantità di emissioni, come già evidenziato, ma le ricadute al suolo delle emissioni massime previste dai limiti di legge per un Impianto crematorio in Regione Lombardia, si può qui immaginare di comparare queste emissioni limite con quelle prodotte da una caldaia a metano per uso residenziale. È possibile confrontare solo le emissioni di alcuni inquinanti, ovvero le emissioni di: ossidi di azoto, ossidi di zolfo, monossido di carbonio e polveri (PM10). Le altre emissioni dell'impianto crematorio non sono prodotte da una caldaia domestica. Dai dati illustrati dalla relazione risulta che l'impianto crematorio, rispetto agli inquinanti citati, presenta mediamente emissioni massime annue molto inferiori a quelle di una caldaia di medie dimensioni per uso residenziale (considerata, come già detto, l'ipotesi di emissioni pari ai limiti di legge), anche considerando i limiti di legge per i nuovi modelli.

Per quanto riguarda altri potenziali impatti:

la falda non può essere inquinata da liquami, in quanto non sono presenti emissioni liquide (i fumi sono trattati solo a secco); le acque civili (servizi igienici, pulizie) sono scaricate nella fognatura/fossa settica;

i livelli di emissioni sonore delle varie apparecchiature sono molto bassi, quindi non si genera disturbo alla quiete del cimitero;

l'eventuale dispersione delle ceneri in una zona apposita del cimitero («Giardino delle Rimembranze») non provoca inquinamento del suolo in quanto i residui solidi della combustione sono composti naturali stabili (principalmente ossido di calcio come residuo della calcinazione delle ossa);

non è presente inquinamento luminoso, in quanto il processo di combustione avviene in una camera chiusa.

2.0 Analisi Geologica

L'indagine da parte del geologo incaricato ha previsto l'esecuzione di n. 3 scavi esplorativi fino ad una profondità massima di 3.8 metri dal piano di calpestio. L'indagine è stata eseguita al fine di poter individuare un eventuale potenziale contaminazione dei terreni naturali e di riporto presenti nel suolo-sottosuolo. I terreni di riporto indagati sono risultati conformi ai valori limite di legge relativa a valori di concentrazione limite accettabili nel suolo e nel sottosuolo di "siti ad uso commerciale e industriale" e "siti ad uso residenziale/ verde". In fase di cantiere i terreni di riporto/rimaneggiati che caratterizzano il sito oggetto di intervento e che dovranno essere asportati potranno essere gestiti, in base a quanto emerso dell'indagine effettuata, come "terre e rocce da scavo".

3.0 Distanza

Alla luce della verifica della normativa attuale, i tecnici ritengono che il previsto impianto crematorio di Chiari, inserito all'interno dell'area cimiteriale esistente, già collocato alla distanza minima di m 200,00 dal limite del centro abitato, sia "rispettoso" di quanto previsto dalla legislazione nazionale e regionale non interferendo, per altro, con situazioni di criticità dettate dalla presenza di eventuali siti sensibili (scuole, ospedali, asili). I fabbricati sparsi esistenti risultano già ad una distanza inferiore ai 200 metri e la stessa fascia di rispetto cimiteriale prevede già distanze puntuali inferiori ai 200 metri. La presenza di alcuni edifici all'interno della zona di rispetto cimiteriale non concreta di per sé una violazione della distanza minima, che deve essere verificata rispetto al "centro abitato".

4.0 Tema Monumentale

La condizione necessaria per la realizzazione dell'impianto crematorio è che lo stesso sia direttamente collegato all'area cimiteriale. Nel caso specifico il complesso monumentale del cimitero di Chiari e il suo perimetro storico risultano vincolati. Allo stato di fatto è presente un unico ingresso monumentale in lato Nord del cimitero. Un’analisi del perimetro storico ha però permesso di individuare due setti murari posti a fianco della Cappella Mazzotti che si presentano privi di valenza architettonica rispetto al porticato interno che cinge i campi del cimitero. Nell'incontro preliminare avvenuto presso gli uffici della Soprintendenza di Brescia, le soluzioni progettuali sono state accolte con favore dal Soprintendente che ha giudicato particolarmente "favorevole" la presenza dei due setti murari intonacati posti ai fianchi della cappella Mazzotti.

5.0 Mitigazioni Ambientali

Al fine di compensare gli eventuali ridotti impatti ambientali dell'impianto è possibile programmare un intervento di mitigazione a verde a corredo del lotto d'intervento. In lato est, ovest e sud sono presenti terreni agricoli a seminativo che possono essere riconvertiti a polmoni verdi alberati. Sul tema è stato precisato che le alberature eventualmente piantate dovranno essere specificatamente studiate con essenze sempreverdi e dalla bassa produzione di pollini, per evitare problemi ai sistemi di filtraggio dei fumi.

6.0 Dichiarazioni

“Amministrare un Comune non significa unicamente gestirlo nella quotidianità, chi è chiamato a governare deve avere un disegno e pensare sempre ai prossimi anni e mai solo a quello che sta per venire. Serve progettualità politica ed economica e la scelta di candidarci per la costruzione di un impianto di cremazione sul nostro territorio è andata proprio in questa direzione. La spinta è stata il voler dare una risposta di vicinanza ai cittadini rispetto ad un bisogno molto sentito di una gestione delle cerimonie funebri e del saluto del defunto più intima e vicina a casa. Siamo convinti che a fronte di studi preliminari seri e svolti da autorità competenti in materia come ad esempio l’Università degli studi di Brescia e di una gestione buona e trasparente questa operazione non farà altro che aumentare ulteriormente l’offerta di servizi per la nostra comunità allargata ed ai suoi cittadini. È un’operazione strategica i cui frutti che sappiamo bene che non sarà questa Amministrazione a raccogliere saranno la proiezione di Chiari sempre più come un punto di riferimento del territorio, non solo a livello provinciale. Un ulteriore riprova del fatto che non si tratta di una scelta fine alla raccolta di consensi o di introiti nell’immediato ma che ci auspichiamo possa essere fonte di sempre maggiore autonomia per gli anni a venire” (avv. Massimo Vizzardi, Sindaco Comune di Chiari)

"Chiari Servizi, incaricata dal Comune di Chiari, sin dal dicembre 2020 di realizzare la documentazione per la partecipazione alla manifestazione d'interesse bandita da Regione Lombardia, con la presentazione di mercoledì 19 ha dato risposta alla delibera di Giunta dell'agosto 2021 per la redazione di uno studio di approfondimento in ambito ambientale, economico e di fattibilità architettonica. Per Chiari Servizi tali passaggi hanno rappresentato e rappresentano un'opportunità molto importante in quanto sin dal 2014 non solo sono stati modificati e consolidati i servizi esistenti, ma si è cercato di diversificare ed anche di esportare un modello di gestione che i Comuni limitrofi hanno saputo apprezzare (da ultimo ricordiamo l'ingresso in Società del Comune di Comezzano Cizzago). La possibilità di creare l'expertise ed il know how necessario per fornire al Comune di Chiari tutte le informazioni necessarie per compiere la miglior scelta in ambito ambientale economico e di fattibilità è alla base del metodo di lavoro di Chiari Servizi per consentire di attuare servizi di qualità anche su scala sovracomunale". (Ing. Marco Salogni, Presidente Chiari Servizi Srl)

“Siamo soddisfatti per il lavoro fatto in questi mesi da Chiari Servizi e dai tecnici incaricati. Riteniamo le conclusioni che emergono dalla relazione sul tema ambientale e geologico rassicuranti e incoraggianti, tenuto conto dell' approccio cautelativo e per eccesso che è stato utilizzato per le simulazioni. Il progetto di fattibilità chiarisce gli aspetti sulle distanze dagli edifici esistenti e trova soluzioni interessanti per quanto riguarda la parte monumentali. Infine i numeri riportano buone prospettive economiche e finanziarie. Un buon viatico per il confronto che ci sarà nella Commissione consiliare e nel prossimo Consiglio comunale." (Domenico Codoni, Assessore Comune di Chiari)

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