Una pessima pagina di democrazia

Le fregature della Lega non finiscono mai
Ritratto di roberto parolari

La Lega è stata la più grande fregatura che il cosiddetto popolo del nord (che non esiste) potesse ricevere in 30 anni di esistenza di questa specie di partito.
Premessa: non ho mai votato Lega e le sue corbellerie. Si vedevano lontano un miglio le finalità e la palle che sparavano gente come Bossi, Maroni, Boso e Borghezio. Salvini ci è andato dietro con sfumature persino peggiori.
Oltre a grandi bazzecole, questi hanno cercato di distruggere per anni la pace sociale tra italiani del Nord, del Centro e del Sud, una pace costruita a fatica nel Dopoguerra, fino a quegli anni Novanta (quando proprio nacque la Lega) quando ormai gli insegnanti e i postini del sud, come pure i muratori, erano alla seconda o terza generazione e l'apartheid a cui furono sottoposti ormai in felice fase di dissoluzione.
Gli inviti al razzismo della Lega, il dichiarare il sud del Po come un mondo avverso, il proclamare il parlamento di Mantova, l'annunciare la secessione (fermatevi un po' a pensare a queste follie, perché molti di voi se le sono dimenticate), rappresentano oggi note tragicomiche di un partito tra i primi corrotti (tra le prime tangenti di Mani pulite ce ne fu una da cento milioni color verde Lega, la Lega che accusava Roma Ladrona).
Ma quelle note tragicomiche allora erano cose paurosamente serie, perché sbandierate da chi oggi è crepato (mentre al tempo predicava da dio sempiterno) e portate con disegni di legge in Parlamento (quello di Roma però). Serie erano le orde di ignoranti e razzisti che prendevano di mira i meridionali al nord e serie ancora oggi sono le infiltrazioni di questi pensieri nelle tifoserie.
Sono e credo sarà sempre di animo democristiano perché credo che quella parola contenga due valori fondamentali per fare politica: una fede in valori più alti di ciò che siamo (premesso che i valori cristiani non sono quelli della Chiesa, che rappresenta invece la perdizione degli stessi) e l'obbligo morale della democrazia.
Per questo ho trascorso le mie votazioni sempre in libertà, guardando con favore anche le rivoluzioni geniali di Grillo, come pure qualche bella legge di Bersani vent'anni fa.
Ma torniamo a noi.
Come si possa ancora tollerare che nei nostri Comuni esistano sindaci e amministratori che ignorano la popolazione lo sa solo il Padre santo.
Che la Giunta di Castel Mella non si sia presentata all'Assemblea pubblica contro il polo logistico Copan è a dir poco vergognoso, ma è anche una clamorosa autorete della maggioranza leghista, che di fatto smentisce la propria istituzionalità... Una Giunta di parte è infatti una giunta perdente. Da quando un sindaco è sindaco solo di una parte?
Da quando non ci si presenta a una sala stracolma che chiede rispetto per la salute dei propri figli?
Vedere che in Comuni a quota leghista (penso a Chiari 14 anni, a Roccafranca adesso, a Castel Mella adesso) i sindaci si siano dedicati a tirare su capannoni mostruosi e a distruggere la campagna indigna non poco. Magari raccontandovi anche la filastrocca degli oneri, ossia dei quattrini che entrano in Comune.
Già gli oneri: che nessun Comune dovrebbe spendere per fare opere ma solo per mantenere i quartieri per cui quegli oneri sono nati.
Ma siccome i Comuni devono fare girare i propri affari, avanti a usare gli oneri per fare altro così il quartiere a cui erano destinati quegli oneri resta privo degli oneri stessi. E il circolo vizioso è fatto: quando il quartiere sarà in degrado, il sindaco minus habens di turno si lamenterà e inventerà la scusa per vendere altra terra e prendere altri oneri... Ed è ecco perché oggi moriamo di cemento, i nostri centri storici non sono più stati recuperati, ci sono migliaia di case sfitte ma la campagna scompare.
E con essa come hanno detto bene i bambini di Castel Mella scompare anche l'ultimo tramonto.

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