Addio al re dei trebbiatori

Si è spento a 70 anni Luciano Metelli
Ritratto di Massimiliano Magli

Si è spento con la fine dell'anno il re dei trebbiatori. A 70 anni Luciano Metelli, di Castelcovati, ha consegnato il 2017 ai suoi figli, Anacleto e Roberto, lasciando loro oltre cinquant'anni di esperienza e di sacrifici compiuti come terzista nell'agricoltura di tutta la Bassa bresciana.
La malattia lo ha portato via in un soffio il 31 dicembre. I funerali si sono svolti oggi 3 gennaio in parrocchiale a Castelcovati, dopo un fiume di partecipazioni che ha radunato nella Cascina Maglio centinaia di agricoltori, allevatori, amici e parenti. A piangerlo è anche la moglie Franca Guerrini che gli è stata a fianco una vita.
Da sempre la sua passione per la terra e per la tradizione si esprimeva nella disponibilità a concedere antiche macchine da trebbia e sgranatura a eventi popolari. Immancabile ad esempio la sua presenza alla sagra del Quarantì di Roccafranca, dove incantava con autentici capolavori vecchi anche di un secolo.
Una vita sempre all'insegna dell'umiltà e del sacrificio, nonostante la crescita enorme avuta dalla sua azienda, diventata di riferimento per l'agricoltura anche oltre la Provincia. Negli ultimi anni aveva avviato con i figli anche un'attività di demolizione e scavi, aprendo anche una piazzola di smaltimento. «Non ci ha mai lasciato la mano – lo ricordano i figli -. Lavorava ancora nonostante la pensione e non c'era trebbiatura o demolizione che non chiamasse per sapere come fosse andato il lavoro. Se n'è andato in un soffio, per questo ci mancherà ancora di più»
Una famiglia numerosa quella di Luciano, che con i sacrifici e l'amore per il lavoro si era confrontato sin da bambino che lascia anche otto fratelli: Agape, Maddalena, Suor Caterina, Agnese, Giovanna, Giuseppe, Domenico e Gervasio.

 

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