A 84 anni muore mentre brucia sterpaglie

Gian Antonio Vezzoli è scomparso poche ore fa in via Sala
Ritratto di Redazione

E' morto ieri, lunedì, Gian Antonio Vezzoli 84enne clarense, lavorando la sua campagna.

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E' morto ieri, lunedì, Gian Antonio Vezzoli 84enne clarense, lavorando la sua campagna, quella che coltivava da una vita, a un passo da casa. L'uomo è stato trovato ormai privo di vita dalla nuora, accorsa preoccupata della sua assenza.
E' accaduto poco prima delle 15.
L'uomo, residente nella cascina di famiglia al 21 di via Sala, è stato trovato ormai esanime a fianco di un fossato, dove era intento a lavorare.
Era infatti uscito per preparare i canali all'irrigazione, ripulendoli pertanto dalle sterpaglie che poi man mano bruciava una volta gettate sulla sponda.
Aveva lavorato ormai quasi tutto il podere quando per cause ancora da accertare (quasi certamente un malore) l'uomo si è accasciato ed è morto.
A nulla è infatti servito l'intervento dell'eliambulanza e di un medico rianimatore. Il corpo è rimasto sul posto e in un mesto corteo familiare è stato subito dopo trasferito nella vicina abitazione, dove l'ha accolto straziata dal dolore la moglie Pasqua Cassetti. A vegliarne il corpo anche i figli Andrea, Agnese, Rosanna, Maria, Pierina ed Emanuele.
La sorte ha davvero inciso tanto in questa vicenda: soltanto pochi minuti dopo su Chiari si è abbattuto un fortissimo temporale che avrebbe costretto l'anziano a restare lontano dai campi.
L'uomo aveva a lungo lavorato come conducente di betoniere e di automezzi edili, ma non aveva mai dimenticato la sua campagna che curava con grande passione anche prima della pensione. Una volta terminato il lavoro sui camion, si era dedicato anima e corpo alla terra e quella di ieri era un'operazione di assoluta routine. Qualche acciacco e alcune complicazioni alla sua salute non gli avevano impedito di tornare tra i campi regolarmente, ma ieri il suo fisico ha ceduto e la tragedia è stata inevitabile.
«Era una persona d'oro – commentano i parenti nel riguardare l'album fotografico della famiglia -. Aiutava tutti, sempre sorridente e con una grandissima voglia di fare. Che ingiustizia che sia morto in un modo tanto terribile a un passo da casa».
Sul posto anche carabinieri e Asl per accertare la dinamica della disgrazia.
 

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