Roccafranca: nuove lamentele per il cattivo odore

Necessario fare segnalazioni a Ats e Arpa per la tutela ai cittadini
Ritratto di roberto parolari

C'era un titolo di Bresciaoggi che già diceva tutto: era il 15 agosto 1994. «Troppa puzza, non si respira».
L'apertura in Cronaca era dedicata a Roccafranca e all'impatto pauroso degli allevamenti zootecnici, in particolare a quelli di maiali. Dopo quasi trent'anni la storia è la stessa, anzi è peggiorata.
E così sono tornate le segnalazioni a Comune, Ats e Arpa con la differenza che oggi quel «non si respira» ha un nome preciso: è a tutti gli effetti inquinamento atmosferico e non banale puzza ed è fuori legge. Si tratta infatti di ammoniaca che finisce per ammorbare case in un momento nel quale tenere aperte le finestre è fondamentale per ricevere un po' di refrigerio.
Le segnalazioni sono ogni anno decine ma restano nei bar, nelle case, nei condomini, proprio come quella puzza. E a confermarlo è Ats che ben conosce l'impatto pesante degli allevamenti intensivi a Roccafranca come in tutta la Bassa bresciana. «Sia chiaro una cosa – spiega un dirigente Ats – noi non lavoriamo nei bar, quindi invitiamo i cittadini a inviarci le segnalazioni a loro tutela e a quella delle loro famiglie
utilizzando la nostra pec».
A sorprendere le autorità sanitarie è infatti quella che può considerarsi omertà o ignoranza: mancano le segnalazioni ufficiali nonostante le tante segnalazioni ufficiose. Certo molto potrebbe fare anche la pubblica Amministrazione secondo coscienza, e agire in proprio perché anche la segnalazione verbale di un cittadino non dovrebbe mai essere sottovalutata.
Ma si sa, gli scritti restano ed è così che dopo diverse segnalazioni raccolte, il sindaco Marco Franzelli è stato informato con la formalizzazione di un protocollo che ha segnalato aria irrespirabile in più punti dell'abitato.
Franco Ferrandi, presidente di Legambiente Valle dell'Oglio: «I cittadini non hanno fiducia nella politica – spiega – ma spesso sono vittime di se stessi. Non segnalare non aiuta. Certo in passato c'erano anche meno tutele, ma oggi la legge è molto ferrea a proposito e impone alle autorità sanitarie di intervenire. Tra queste si sono anche i sindaci ma è importante coinvolgere anche Arpa e Ats».
Per il caos di Roccafranca Legambiente si è detta propensa a organizzare un incontro per illustrare ai cittadini i loro diritti e le possibilità di tutela. «L'agricoltura è un settore fondamentale – aggiunge Ferrandi – e non va demonizzato, ma certe gravi storture possono essere risolte davvero con buona volontà. Penso alle coperture delle vasche, di cui ogni azienda deve disporre, come pure a meccanismi di filtrazione. Sono cose risibili rispetto ai capitali di certa agricoltura ed è bene che vengano rispettate».
Per qualsiasi dubbio Legambiente è a disposizione: basta inviare una mail a circolovalledelloglio@gmail.com.
Il sindaco di Roccafranca Marco Franzelli: «Per quanto riguarda il Comune procederemo per quanto di nostra competenza, per il resto invito a contattare sempre Ats e Arpa».
Ed eccoli i contatti per questo genere di problematiche: per Ats protocollo@pec.ats-brescia.it, per arpa@pec.regione.lombardia.it.

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