Viabilità al collasso

Troppo traffico sulle provinciali, un incubo per gli agricoltori
Ritratto di giulia

C'è un momento nella vita di un agricoltore che sta diventando un incubo tra Roccafranca e Orzinuovi: è quando con il suo trattore lascia la cascina o i campi per immettersi sulle provinciali 72 (verso Chiari) e 2 (tra Roccafranca e Orzinuovi). Un incubo così grande che le imprese agricole sempre più spesso organizzano lavorazioni coordinate tra più campi contigui per ridurre i tempi di accesso alla strada. La ragione è il livello di traffico raggiunto da queste arterie, ormai inadeguate a consentire l'attività rurale in sicurezza. Per comprendere quanto sia pericolosa la situazione, basti dire che i trattori, tanto più se con rimorchio, a certe ore impiegano anche un quarto d'ora per riuscire a mettersi sulla strada. 
Lo spiegano bene le famiglie che abitano ai bordi di queste provinciali: la tenuta Scalvini, al confine con Chiari, Fienile Decio e Montagnola Folonari a Orzinuovi, come pure le famiglie Capoferri, Mercandelli e Galli a Roccafranca. Il loro è un coro unanime di proteste perché uscire con i mezzi agricoli è divenuto ormai un azzardo. 
«Così è davvero difficile andare avanti – spiegano a Fienile Decio alcuni operai – la nostra viabilità è al collasso. Speravamo con tutto il cuore che la Provincia realizzasse quanto promesso, ossia l'allargamento della strada e il raddrizzamento della curva, invece dopo ben otto anni non se n'è fatto nulla». La situazione più preoccupante tuttavia è a Roccafranca, perché qui di allargamenti o sistemazioni stradali non se ne possono fare e perché ad agosto la Giunta ha anche ammesso 130 mila metri di logistica tra ambiti di trasformazione 1 e 2 che complicherebbero ulteriormente la situazione al punto da rendere sempre più pericoloso operare con le macchine agricole su questa strada. 
Stando a una prima proiezione già studiata per conto della Provincia, a Roccafranca vi è il passaggio di 20 mila veicoli al giorno e la nuova logistica finirebbe per peggiorare tale situazione, già aggravata nel 2014 con l'apertura del casello Brebemi a Chiari. 
Gli incidenti sono all'ordine del giorno, ma è stato clamoroso quello del 2014 quando un trattore di grandi dimensioni e un carro a rimorchio si scontrò con un camion mentre il mezzo agricolo stava svoltando in una cascina. «Anche per questo – spiegano i membri del comitato contro la logistica sorto a Roccafranca - è opportuno allontanare questi progetti per capannoni ormai inutili e distruttivi sia per l'impatto ambientale che viabilistico ed estetico».

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