Concluso il restauro della “Fuga in Egitto” di Guttuso

L’opera muraria si trova presso il Sacro Monte di Varese
Ritratto di roberto parolari

Si è concluso lo scorso 20 aprile, con lo smontaggio del ponteggio, il restauro conservativo che ha interessato la “Fuga in Egitto”, l’opera pittorica muraria realizzata nel 1983 da Renato Guttuso e che è situata al di fuori della Terza Cappella del viale del Sacro Monte di Varese. L’intervento, iniziato nel novembre 2020 e reso necessario a causa della continua esposizione agli agenti atmosferici, è stato diretto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese guidata dall’architetto Giuseppe Stolfi. 
A eseguire il lavoro di restauro, finanziato da Regione Lombardia e dalla Fondazione Paolo VI e realizzato in collaborazione con il segretariato regionale del MiC guidato dalla dottoressa Francesca Furst, è stata la Società Rava, protagonista internazionale per il restauro, la manutenzione e la progettazione nel settore della conservazione e valorizzazione dei beni culturali, sotto la supervisione scientifica della restauratrice Sonia Segimiro e dalla dottoressa Mari Mapelli. Il restauro conservativo era finalizzato a sanare le criticità e a garantire la conservazione dell’acrilico dell’opera che è di proprietà della Parrocchia del Sacro Monte di Varese. Il Santuario e tutto il complesso monumentale del Sacro Monte, sono coordinati dall’arciprete don Sergio Ghisoni. 
Grazie a questo importante restauro, l’acrilico è stato risanato nei punti danneggiati dagli agenti atmosferici e dalle condizioni di esposizione all’aperto e ha permesso di garantire così un’ottimale conservazione dell’opera.
Ora che si è concluso il restauro partiranno una serie di appuntamenti, in presenza e in digitale, per rendere noti gli interventi e ricostruire la storia dell’opera, fortemente voluta e commissionata da monsignor Pasquale Macchi, che fu segretario personale di papa Paolo VI prima e arciprete di Santa Maria del monte poi. 
Questo intervento si inserisce a pieno titolo nelle azioni di tutela e ricerca che stanno caratterizzando il Sacro Monte di Varese negli ultimi anni e che permettono non solo la conservazione, ma anche la valorizzazione di questo sito patrimonio mondiale dell’Umanità.


 

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