Biblioteca di Orzinuovi, c'è qualcosa di vergognoso

Fili elettrici esposti e un servizio internet di nuovo soppresso
Ritratto di Redazione

Sono costretto spesso a non lavorare. Apro il computer, mi guardo in giro e vedo cose che mi distolgono dalle emergenze lavorative più urgenti... Ma poi mi rendo conto che di più urgente c'è la cancellazione della vergogna in cui versano strutture pubbliche, costate milioni di euro, in cui gli impianti elettrici versano in condizioni vergognose, in cui si assiste a un cartello di "pericolo di scivolo" da settimane, in cui internet è stato soppresso per l'ennesima volta con l'ennesima scusa. Credo che accada questo perché in Italia la politica si conferma, anche a livello locale, un pessimo modo per fare del bene, una occasione per farsi (male) i fatti dei cittadini... Lo dimostra del resto anche il parcheggio interrato di Orzinuovi, milionate di euro che il Comune preferisce continuare a gestire a costi enormi, mentre internet in biblioteca evidentemente costa di più... 

Di seguito la lettera all'assessore alla cultura Scalvenzi che ho inviato poco fa...

Salve, resto scioccato, frequentando da anni la biblioteca, nell'assistere alle condizioni in cui versano due servizi: quello internet e quello elettrico. Sì, ha capito bene, persino quello elettrico.

Internet: i dipendenti ci hanno detto chiaramente più volte (mesi prima della nuova tornata amministrativa) che non sapevano spiegarsi l’assenza di internet, anche se le ragioni sospettavano fossero i soldi (???).
mi viene da ridere e per fortuna dopo qualche mese (!) ritorna internet.
Tutto funziona fino a qualche mese fa. Con dicembre evidentemnete si è pensato di regalare agli studenti e agli utenti zero internet, con la scusa ridicola che c’è il servizio wi-fi della provincia (!) che non funziona ovviamente perché lo saprebbe un bambino che questo servizio non funziona, se non a pezzi e in remote isole urbane per lo più affollate di utenti.
Il risultato è che le scrivo usando il mio cellulare.
Chiedo spiegazioni urgenti a nome di tutti quegli orceani (io nativo orceano) che hanno visto sperperi di ogni genere in questa città.

Ora passiamo al servizio elettrico: se mio figlio restasse fulminato in biblioteca, le assicuro che, prima che muoia il sottoscritto, il Comune chiuderà per default e forse anche qualche dirigente. Queste le condizioni in cui versano praticamente tutte le scatole delle utenze a pavimento (vedi foto)
 

E non mi si dica che non sono state segnalate da altri utenti.

Segue foto.
Distinti saluti
Massimiliano Magli

L'assessore Scalvenzi ci ha risposto, a onor del vero in pochi minuti, nel seguente modo (non resta che aggiornarvi su eventuali interventi sperando che la colpa ora non la si dia a chi non ce l'ha)


Buongiorno. Francamente è la prima segnalazione che mi viene girata direttamente. Ho sempre seguito le questioni interagendo con i dipendenti della biblioteca con i quali ho uno stretto e proficuo rapporto. Ho girato la sua segnalazione all'ufficio di competenza per chiedere delucidazioni e agire conseguentemente.

Cordialità
Michele Scalvenzi

Una seconda replica dell'assessore Scalvenzi

Buongiorno, grazie per aver postato sul vostro sito anche la mia risposta. Solo alcune precisazioni.

Sul tema delle responsabilità, non è proprio mia intenzione scaricarle su qualcun altro. Non è nel mio modo di fare, non è mio costume, non fa parte della mia etica professionale e ancorché politica.
Sulla questione degli sperperi, mi consenta di specificarle che ahimè, in questi anni abbiamo dovuto subire e gestire alcune evidenti storture (e brutture aggiungo io) lasciateci in eredità. Non è un alibi, ma una semplice constatazione.  Ad oggi l'unica soluzione sarebbe abbattere, radere al suolo, ma non mi sembra una strada percorribile né tanto meno vantaggiosa per nessuno. Resta comunque un tema aperto e non chiuso. Credo altresì che tutto ciò non sia collegabile direttamente al tema in questione (gestione biblioteca) a meno che non si vogliano trattare gli argomenti di bilancio in maniera semplicistica senza tener conto della suddivisione dei vari capitoli e delle rispettive competenze.  Avendo stima di lei, oltre che rispettarla per l'egregio lavoro che svolge da diversi anni, presumo possa condividere queste mie considerazioni.  Di altri altri sperperi francamente non ne sono a conoscenza o perlomeno non me ne sento affatto protagonista. La sfida di questi anni e dei prossimi è quella di coniugare risorse disponibili e priorità. Credo che la biblioteca di Orzinuovi (se la fotografassimo come servizio tout court, al netto delle criticità) grazie ad una politica di sviluppo della stessa decisa dal sottoscritto e dall'amministrazione, rappresenti un valore aggiunto all'interno del nostro sistema bibliotecario, sulla quale si sono investite ore di lavoro, progettazione, competenze, il che, di questi tempi non mi pare un approccio così scontato, né tanto meno diffuso. Penso che questa tendenza positiva (verificabile da almeno tre anni a questa parte) possa esserle confermata da molti utenti, così come dagli operatori, soprattutto alla luce dei numeri sempre crescenti di persone provenienti da altre comunità ( nativi orceani non residenti come lei, ma non solo)   i quali decidono di avvalersi di questo spazio a fronte di un'offerta molto ricca in cui la biblioteca ricopre un ruolo strategico, operativo e di prospettiva. Merito di chi ci lavora soprattutto, ma a volte anche di chi crede in quelle persone e di chi, nei momenti e nelle sedi opportune, decide le linee strategiche e di sviluppo culturale.
Infine sul tema "pessima politica che si conferma anche a livello locale", con tutti i limiti e le pecche che posso (possiamo) avere, non credo sia un'etichetta che si possa attagliare così facilmente sulla scorta di inconvenienti sicuramente spiacevolissimi, sgradevoli, evitabili, ma che comunque colpiscono anche il sottoscritto in quanto cittadino/utente, prima che amministratore pubblico.  Che ci divide sono gli strumenti con i quali agire:  lei con una legittima segnalazione scritta (prima in forma privata poi in forma pubblica), io con atti amministrativi.  Ho accolto positivamente la sua segnalazione/sollecitazione (quella in forma privata) che testimonia del suo senso civico esemplare e per questo la ringrazio, proprio perché potrebbe consentire un'accelerazione nell'affrontare immediatamente alcune delle criticità evidenziate.
Spero entro breve di fornire a lei, ma soprattutto agli utenti/cittadini, delle risposte certe, in primis sulla questione sicurezza. Il wi fi, come mi è stato riferito, pur funzionando correttamente,  non riesce a coprire alcune piccole zone. Valuteremo anche questa problematica.

Se volesse incontrarmi per ulteriori delucidazioni sono a disposizione.


Cordialità
Michele Scalvenzi


Gentile Assessore, vede quando si entra nella politica non si esce dalle responsabilità di un’Amministrazione, ma le si continua e questa è dote di responsabilità fondamentale. Diversamente, essendo imposta l’accettazione dell’eredità amministrativa, non si doveva candidare.
Mi aspettavo la sua precisazione, ma potremmo procedere proprio nella direzione di cui riferisce lei, ossia alla demolizione o alla chiusura: scusi non ho i dati del costi di quel mostruoso parcheggio. Tuttavia senza pagare ditte di costruzione o demolizione, basterebbe chiudere quel parcheggio. Fare un progetto di accertamento di portanza della soletta a cielo e tirare via tutti quegli assurdi manufatti presenti in superficie, consentendo un parcheggio gratuito per indennizzare la comunità di quanto subito.

E poi eventualmente procedere con una azione di responsabilità verso quelli che lei ritiene i responsabili di tale bruttura. I dietro front non sono ammessi in politica, perché chi li fa per riparare il danno di altri e restituire alla città quanto dovuto paga “politicamente” per gli altri e poi finisce per non avere soldi per avviare altre portentose operazioni ecc. ecc. Invece sono doverosi i dietro front, per sé o per gli altri, come un padre che ritira dall’università un figlio con pochi esami e da anni fuori corso.
Se nulla di questo viene fatto, per conto mio, si è passivi continuatori di una devastazione…

Non voglio sbagliarmi, ma il parking orrendo che Orzinuovi ha fatto cancellando l’incommensurabile valore di un mercato del fieno costa migliaia e migliaia di euro al mese. La prego, se ci riesce, di darmi i dati effettivi.

Sto cercando di distruggere la non reputazione dell’Amministrazione orceana degli ultimi anni (non delle singole persone, ma di un’azione amministrativa complessiva) giorno per giorno, partendo proprio da questa catastrofe dietro la quale sono nascoste vergogne ben più gravi del semplice errore urbanistico…
Lei non c’entrerà, è vero, ma ora ha scelto di entrarci in questo pondo che è la politica, e insieme alla sua Giunta si deve decidere se trapassare ai posteri simili sfaceli o prendere radicali e ORCEANE posizioni… Gli orceani non sono né gli avvocati né gli architetti con le ville alla Beverly Hills… Io comunque non ho i conti in mano, ma ho il vago sospetto che se costa 1000 euro la gestione di 30 metri di ufficio per sola antinfortunistica e varie follie burocratiche, al Comune costa una follia la sola burocrazia e sicurezza di tale spazio, oltre agli enormi costi di manutenzione.

Non ho voglia e non sono pagato per fare l’amminsitratore, ma mi spingo a dire che spendere qualche decina di migliaia di euro per demolirlo e dare a Orzinuovi la sua vecchia piazza sarebbe meglio che farli spendere per questo obbrobrio.

Gli orceani sono, in primis, quelli che si muovono da casa per prendere il “bertagnì al mercato” o quelli che per investire a Orzi hanno pagato milioni di euro in oneri e investito in start-up impiegando decine e decine di addetti… magari altrimenti disoccupati e oggi invece allegri e felici a prendere aperitivi alle 17 in uno dei tanti bar del paese e ad accendere mutui per la prima casa. Ci sono tra gli orceani i privilegiati ingiusti, ma anche i grandi virtuosi dell’economia, ossia i capitani di impresa che ci hanno messo anima e cuore a Orzinuovi, come pure gli operai e gli impiegati di queste storie di impresa che hanno resistito in un periodo terribile e si vedono in casa propria uno sperpero pauroso.

Quanto a internet, in biblioteca non c’è più, punto: il profilo di accesso denominato Biblioteca è assente da tempo ed era l’unico che la biblioteca offriva. E le assicuro che la sua biblioteca o la frequenta poco (alla prima mail mi parlava di costanti report delle sue dipendenti ma in biblioteca un assessore alla cultura dovrebbe passarci almeno una volta alla settimana), o ha le fette di salame sugli occhi. Aggiungo: la biblioteca è un baccano unico a partire da come è stata concepita, con un area di front office che contamina con le voci di chi vi lavora ogni angolo dello spazio principale, compresi i piani ridotti. Se poi si considera che non è isolato lo spazio ludico dei bambini, si capisce il baccano che riceve tutto il primo comparto. A proposito: nel secondo comparto, quello a est, internet non funzionava nemmeno prima e si trova da tempo parcheggiato un router su un davanzale… Mah.

Mi ha risposto come è giusto che sia, e non la ringrazio per questo, semmai riconosco che si sta comportando come qualsiasi assessore dovrebbe fare, anche se con qualche precisazione di troppo e un'oggettiva pecca di non so bene chi nella gestione di un gioiello architettonico.

Grazie
Buon Lavoro

ps se non gradisce la mia pubblicazione della vicenda me lo dica che le troverò un eremo. E’ ancora troppo grande la sottile inconsapevolezza di quanto sia pubblico il pubblico. 

 

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