Per la Pro una stagione no

La retrocessione pare certa
Ritratto di mavi

Quando era iniziato il campionato d’Eccellenza, lo scorso settembre, l’entusiasmo era alle stelle. In società tutti erano sicuri che la categoria fosse alla portata della squadra, ma cammin facendo, purtroppo, la realtà si è dimostrata diversa dalle aspettative. Il campionato si è dimostrato più difficile di quello che si credesse, errori ne sono stati commessi, anche sulla valutazione dei giocatori. Certo un po’ ha pesato anche la pandemia che ci ha accompagnato negli ultimi due anni fermando il campionato.
Il calciomercato dei dilettanti si è chiuso addirittura il 10 di febbraio, ma non ha cambiato le sorti della squadra che ha vissuto diverse vicissitudini, tra cui gli infortuni che hanno limitato la rosa, che hanno compromesso le speranze di fare un campionato tranquillo. Ora bisogna fare tesoro di tutti gli errori che si sono accumulati in questi mesi e, in vista del prossimo anno e in base alla categoria che si farà, bisognerà tenerli presenti per non ripeterli. A livello dilettantistico questa situazione non ha giovato a nessuno, basti pensare che ci sono ancora partite di recupero infrasettimanali: la Pro per esempio deve recuperare ancora la gara contro il Lumezzane, capolista incontrastata di questo campionato, che da calendario termina a metà aprile. Insomma una grande confusione. Il team manager Serafino Gasparetti ci ha detto: «Speriamo di finire il campionato nei migliori dei modi, poi parleremo dei progetti per il prossimo anno».
Un’altra domanda che sarebbe obbligo farsi è fare alla Federazione: valeva la pena finire il campionato così presto, costringendo i giocatori, tutti dilettanti che studiano o lavorano, ad un tour de force con molte partite di recupero infrasettimanali?

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