Tavolo sicurezza, l'Ovest chiede risposte

Il Prefetto tranquillizza, ma molti sindaci chiedono aiuto
Ritratto di Massimiliano Magli

L'arrivo in municipio a Chiari avviene alla spicciolata, chi accompagnato dal comandante dei vigili, chi da un collega di Giunta o di Consiglio. (IN BASSO LA FOTO GALLERY DEL TAVOLO SICUREZZA)
Il questore Carmine Esposito e il prefetto Valerio Valenti si fermano sul piazzale, una stretta di mano veloce, tra le forze dell'ordine, gli altri gradi di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, oltre ai comandanti della Polizia Locale. La vera notizia è il «fuori palazzo»: la gente arriva in municipio convinta di poter entrare e assistere all'incontro. «Nemmeno a parlarne – fanno notare i vigili urbani di Chiari –. Si tratta di un tavolo tecnico chiuso al pubblico». Fuori dal palazzo comunale la gente si sofferma, discute animatamente, cerca di indovinare i toni dell'incontro. Il sindaco di Chiari Massimo Vizzardi fa gli onori di casa, accogliendo Questore, Prefetto e Forze dell'ordine.
Un incontro che perentoriamente viene chiuso anche alla stampa, la stessa che nei giorni grigi delle comunità racconta ciò che spesso sfugge ai mattinali, furti e furtarelli che, una volta divenuti uno sciame, si trasformano in un problema serio al pari di fatti più clamorosi. Ma niente da fare, nemmeno per una foto di gruppo ai protagonisti di questo incontro che racchiude le preoccupazioni di una intera micro-regione provinciale.
Quando si parla di Ovest Bresciano, del resto, il ricordo non arretra di molto visto che l'emergenza criminalità ha riguardato quest'area più di altre negli ultimi anni: da Chiari a Rovato, passando per Palazzolo, Pontoglio, Cologne, Roccafranca, Comezzano-Cizzago, Castelcovati, Castrezzato ecc. E nell'emiciclo della Sala Repossi ieri sera sedevano 13 Comuni, nessuno escluso, contrariamente a quanto avviene spesso in tante altre conferenze.
Segno che l'allarme per questa ondata di criminalità è alto.
L'incontro, promosso alle 17.30, si conclude poco prima delle 20. Due ore e mezza di relazioni e interventi dei sindaci. I sindaci parlano ma chiedono di essere «silenziati»: «Non possiamo parlare fino a domattina – spiegano alcuni degli amministratori -. Quel che è certo è che non si tratta di un incontro di forma. E' arrivata una precisa risposta dalla Prefettura a fronte di decine di segnalazioni dirette e indirette».

Sul piazzale del municipio, una volta tanto, la contrizione pare unica e senza colori, tra i sindaci di segno opposto. Sarebbe difficile, del resto, ignorare i picchi di criminalità che hanno riguardato l'Ovest, con crescite dei furti anche del 19%, ma soprattutto con la comparsa di obbiettivi oggettivamente preoccupanti per la loro natura: chiese, santelle, persino associazioni di volontariato, oltre a innocui negozi (non i bar con le slot per intenderci) e persino artigiani come i barbieri.
La lista è lunga, il tempo decisamente più corto per poter intervenire evitando altri bollettini. A Chiari intanto l'opposizione, in attesa della nota della Prefettura di domattina, ha definito «assente ingiustificato il pattugliamento serale della Polizia Locale». Lo ha fatto con l'ex comandante della Polstrada Pasquale Cardillo (Forza Italia): «Gli arresti di carabinieri e polstrada sono in costante crescita. La sera ci servono i vigili che tuttavia, pur potendo, non vengono impiegati».

Il Day After sicurezza pieno di interrogativi
C'è chi accusa Facebook e la stampa e chi invece chiede più Stato

Si accoglie con favore la disponibilità di Prefetto e Questore a incontrare l'Ovest Bresciano, con il tavolo tecnico del 2 marzo in Comune a Chiari.
Le tredici Amministrazioni comunali coinvolte hanno dimostrato apprezzamento per l'intervento del prefetto Valerio Valenti e del Questore Carmine Esposito, da cui è arrivata tuttavia una conferma a quanto si aspettavano, come rivela il sindaco di Castrezzato Gabriella Lupatini: «Quando abbiamo chiesto un potenziamento ci è stato detto che le risorse sono al lumicino. E' chiaro che così il segnale dello Stato, per quanto encomiabile sia il lavoro di carabinieri e polizia, non è un buon segnale. Mentre interessante ma di difficile realizzazione è il suggerimento di metterci in rete tra Comuni. Se consideriamo che mancano sempre di più i nostri trasferimenti ci chiediamo come possiamo farcela. Per il mio paese chiederei maggiori controlli rispetto ai nulla facenti immigrati che stazionano tutto il giorno per le strade».
A Chiari del resto, cinque anni fa, era arrivato un finanziamento dal Ministero degli Interni per centinaia di migliaia di euro proprio per la messa in rete mediante Patto di sicurezza dei Comuni dell'Ovest.
Ma veniamo ai dati: la criminalità tra 2014 e 2015 si sarebbe ridotta del 3,69%. Ma questo dato trova sempre nell'Ovest percentuali schizofreniche e picchi ora paurosi ora virtuosi. Se Berlingo cala del 69%, a Trenzano gli atti criminosi sono aumentati del 36%, a Pontoglio del 12%, a Castelcovati del 5%. Cali invece a Rovato (-24%) e Palazzolo (-24%).
Mancano tuttavia i dati relativi a Chiari, per la quale i furti avevano visto una crescita del 19% stando ai dati diffusi dal Comune stesso a dicembre 2015.
«Comunicare di più e comunicare meglio» è il messaggio della Prefettura, mentre il sindaco Massimo Vizzardi ha evidenziato «la necessità di comunicare con maggiore responsabilità».
Nel mirino dell'incontro i social network, che tuttavia, come hanno ricordato diversi sindaci «veicolano fenomeni criminosi spesso non denunciati alle forze dell'ordine».
Il sindaco di Urago d'Oglio Antonella Podavitte ha parlato di una «percezione della criminalità in crescita, pur rispettando doverosamente le statistiche emesse dalla Prefettura. Faremo di più e meglio anche per il controllo del territorio, fermi restando i limiti di bilancio».
Franco Claretti, sindaco di Coccaglio, ha richiesto un affiancamento della Prefettura in merito alle difficoltà di sfratto di molti proprietari italiani.
Da Castelcovati arriva la richiesta di un maggior controllo con occhi elettronici anche in merito alla Brebemi come potenziale via del crimine.


 

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