Il centro cittadino

Ritratto di Redazione

Il frequente dissesto della pavimentazione di Piazza Roma già evidenziato nel numero di dicembre ha riproposto il dibattito sul Centro Cittadino di Palazzolo,tema apertosi dopo gli anni '60 a demolizione avvenuta dei fabbricati NK insediati nei secoli scorsi su sedimi adiacenti al fiume Oglio con destinazioni industriali che ne avevano tratto forza motrice.
Sono passati quegli anni, in cui la moda imponeva nuove costruzioni in grado di lanciare con vitalità una possibile Palazzolo 2, mediante concorsi e progetti ambiziosi, rimasti sulla carta in quanto incoerenti con le caratteristiche dei luoghi, caratterizzati da terreni geologicamente inadatti all'edificazione ed in un contesto ambientale meglio compatibile con il fiume e la vegetazione delle sue sponde.Il messaggio che viene dalla storia recente ci offre le possibili soluzioni per un nuovo assetto urbanistico-architettonico:la valorizzazione delle  caratteristiche ambientali,assecondando le esigenze dei cittadini che continuano ad essere affezionati al centro per la presenza del Municipio, dell'ospedale, delle banche, della Chiesa Parrocchiale, dell'Auditorium, della Biblioteca e del tessuto commerciale, anche se purtroppo ridotto ai minimi termini.
Tutto senza dimenticare l'importanza della circolazione dei veicoli e del loro parcheggio, fondamentali per la affluenza dei cittadini dai vari quartieri.
Un centro quindi con percorsi di traffico veicolare, anche se limitato e leggero,ma con possibilità di  parcheggio. Realizzato il recente Parco cittadino che soddisfa ampiamente i criteri sopra ricordati, non rimane che utilizzare Piazzale Giovanni XXIII: al riguardo nel 2011 questo giornale pubblicò una mia proposta con una planimetria. Vi erano un  parcheggio adeguatamente ridimensionato e mitigato da sufficiente presenza di alberature, nuovi flussi veicolari opportunamente regolati dalla presenza di mini rotatorie con adeguata pavimentazione,in modo da consentire la creazione di nuovi spazi pedonali davanti al Municipio ed all'Ospedale utili a realizzare una continuità con Piazza Roma nei periodi non lavorativi.
La sua pavimentazione,da realizzarsi con materiali in grado di resistere al traffico, potrebbe assicurare un percorso continuo  esteso quindi fino al Ponte ferroviario,con diramazioni in grado di collegarsi con il lungo Oglio,una già esistente  sul nuovo Ponte, l'altra mediante una nuova passerella pedonale in asse alla biblioteca,a sua volta accessibile mediante nuove scale da nuovi parcheggi, realizzati in posizione sottostante.
Un adeguato restauro dei percorsi pedonali e dei manufatti del parapetto del Lungo Oglio potrebbero concludere l'assetto complessivo del centro ,in cui la presenza del fiume sia la protagonista e l'intervento edilizio sia limitato all'arredo urbano in grado di valorizzarlo:un'operazione minimale,attenta però anche alle  preesistenze monumentali ed urbane che nel tempo la storia ha consolidato in un perenne dialogo di sopravvivenza e conservazione.


 

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