La chiamavano zia Ilse i bambini del ghetto di Terezín. Dal 1941, fino alla Liberazione nel maggio 1945 lì vissero circa 15.000 bambini. Ne tornerà poco meno di un centinaio.
A sessanta chilometri da Praga, nel 1780 in onore della madre Teresa, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria, il figlio Giuseppe farà costruire una città murata divisa in due parti, destinata nel tempo a cambiare volti e nomi. Terezín, in lingua ceca, alla fine del 1941 per volere dei nazisti, si chiamerà Theresienstadt. Un ghetto modello, “la grande fortezza”, luogo ideale di “soggiorno” per bambini, con parchi attrezzati per il gioco, teatro di marionette, un coro. Si può cantare, recitare, disegnare, addirittura studiare nella scuola clandestina denominata con la sigla L417.