SPORT E VIOLENZA

31
Mag
2015
Ritratto di Redazione

"Heysel, il biglietto che mi ha salvato la vita"

L'ex sindaco Treccani si salvò grazie a un amico

C'è anche tanta, troppa Brescia, purtroppo, nei ricordi che affollano la giornata di oggi, mesto trentesimo anniversario della strage dell'Heysel, lo stadio belga che il 29 maggio 1985 si trasformò in una bara per 39 tifosi, 32 dei quali italiani. Uno dei quali bresciano, Domenico Ragazzi, 43enne di Ludriano, ricordato all'indomani della partita Juventus Napoli, quando il suo nome è comparso in curva per un omaggio alla memoria dei tifosi del settore Z.
E tra i bresciani c'è anche quello che sarebbe diventato a breve e per più mandati il sindaco di Castrezzato. Anche Pierluigi Treccani, oggi bancario in pensione, era tra chi, in extremis, era partito senza biglietto per Bruxelles dove si sarebbe giocata la finale di Coppa dei Campioni tra Juve e Liverpool.
«Ricordo quella strage – dice Treccani – per rendere memoria anche a un amico che era con me quella sera. Si chiamava Battista Piantoni, 'Stongiol' per gli amici».

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