FOGLI CLARENSI

17
Set
2018
Ritratto di Massimiliano Magli

Victor

Domenica mattina movimentata in piazza Umberto Primo, è domenica 5 giugno del 1921, Festa dello Statuto e di San Bonifacio Vescovo. 
Data che ai molti non dirà nulla, ma per i clarensi di quel tempo era un giorno davvero speciale. 
Innanzitutto per i cittadini di Chiari, San Bonifacio Vescovo per chi non lo sapesse, è il "quarto" compatrono di Chiari (a seguito di San Faustino e Giovita  e di Sant'Agape), i cui resti completi sono conservati nel nostro Duomo, all'altare delle Reliquie. C'è da aggiungere che questa giornata per Chiari  ha un valore aggiunto non indifferente perché vedrà come protagonista il Monumento ai Caduti per la Patria e la sua inaugurazione. La cartolina fotografica (in termine tecnico si chiamano così questo tipo di immagini) che stiamo esaminando ci catapulta in quella  prima domenica di giugno. 
Le sentite le voci? 

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11
Lug
2018
Ritratto di mavi

“La Battaglia di Chiari famosa ai francesi”

Questo mese cercherò di descrivere una cartolina ‘Clarense NON Clarense’. 
Immagine  che fa parte di una serie di cartoline francesi dei primi anni Venti, edite dopo il primo conflitto mondiale. 
Interessante sapere che i francesi per citare i loro “Eroi”, richiamino alla memoria la battaglia di Chiari del 1º settembre 1701. 
Ma andiamo con ordine. 
Inizio cercando di tradurre sommariamente le parole citate nella vignetta didascalica: 
’A Chiari nel 1701, Catinat radunò le sue truppe.  
-”Dove vuole che andiamo?”Gli chiese un ufficiale. 
-”La morte è davanti a noi, la vergogna dietro!” disse Catinat. 
Interessante vedere quanto orgoglio patriottico francese sia racchiuso in queste poche parole. 
Cerchiamo di riscoprire insieme qualcosa in più riguardo a questo evento. 
La battaglia di Chiari è stato un episodio importante per l’Europa di quei tempi. 

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18
Apr
2017
Ritratto di mavi

Troviamoci al caffè!

I clarensi e i loro ritrovi post lavorativi, le loro locande, le loro osterie, le loro bettole. Luoghi molto spesso preclusi alle donne o che, per lo meno, non le annoveravano tra la loro clientela abituale.
Quante differenze di abitudini e consuetudini tra i nostri odierni locali e quelli di quasi due secoli fà.
Ma quali erano questi luoghi?
Dove si trovavano?
Nel sito internet <www.quaderniclarensi.it> è possibile visionare e scaricare una breve e interessante sintesi in cui sono elencate  bettole, caffè, osterie e altre attività similari che erano abilitate intorno al 1850 .
Mino Facchetti ha trascritto per la nostra curiosità l’elenco degli esercizi autorizzati contenuto nell’Archivio storico comunale.

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16
Mar
2017
Ritratto di mavi

I viali d’un tempo

Immagine quasi poetica di un incrocio tra viali, viale Mazzini,viale Mellini e via Brescia.
I viali stanno silenziosamente nascendo tra edifici che da lì a qualche anno sovrasteranno questa poeticità.
Siamo nei primissimi anni Cinquanta.
Il lontananza è possibile intravedere il nuovo Cinema Teatro Comunale di Chiari,  cinema ancora vivo nei ricordi di molti clarensi.
Verso il margine destro dell'inquadratura  uno spazio vuoto a ridosso delle scuole che, presto verrà colmato con l'edificio che fungerà a centrale elettrica/Sip tutt'oggi presente, vigile di questo incrocio.
Tra le piante in primo piano è possibile vedere  le antiche panchine, blocchi di marmo bianco di Botticino originariamente destinati al completamento della nostra Torre Civica e diventati parte integrante del corredo urbano.
Queste 'panchine' che dalla fine del Settecento, seppur rimanendo ferme al loro posto, accompagnano la vita quotidiana clarense.

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28
Feb
2017
Ritratto di mavi

Quando la piazza era la Piazza

Cartolina con timbro postale del 1901 ma lo scatto sicuramente è antecedente.
Si presume sia la fine del 1800.
Una delle primissime cartoline clarensi.
Se di primo impatto il luogo è di semplice individuazione, l'immagine piena di particolari da esaminare.
Innanzitutto il municipio; storico edificio di Chiari che racchiude la storia e il cuore di una comunità ricca di vissuto.
Sulla facciata si intravedono le lettere che compongono la parola «municipio».
Sotto i suoi portici allestiti a festa, bandierine (forse propagandistiche).
Al centro di piazza Zanardelli (l'allora piazza Maggiore) un lampione a olio.
All'angolo delle carceri un artefatto coperto con un 'telone' pubblicitario  di un prodotto di cosmetica; si intravede la scritta Sapol Bertelli (crema vintage per mani).
Purtroppo non sapremo mai cosa coprisse.

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