Tarcisio Mombelli

19
Lug
2018
Ritratto di Massimiliano Magli

Astrologia e medicina: vigile vs medico

Accadeva nell’aprile del 1984, periodo delle feste pasquali; attori: il dott. Paolino, medico di famiglia; Raffaello, agente di Polizia Municipale. 
Elemento del contendere: contestazione di due illeciti amministrativi, uno per eccesso di velocità con automezzo sulla via Franciacorta (centro abitato), l’altro per sosta vietata sulla via Golgi. Due infrazioni nel periodo di una settimana. 
Il medico in questione, seccatissimo, definisce pecuniariamente i contesti ma poi quello che ha “sullo stomaco“ lo scrive in una lettera diretta all’agente. Lamenta essere stato lui nell’esercizio delle sue funzioni e, pertanto, come pubblico ufficiale , di non aver recato né pericolo né disagio alla circolazione, ecc., ecc. gli augura di acquisire “migliore buon senso“e ancor altro al fine di una brillante carriera. 
Firmato: “quel suo devotissimo, con affetto“. 

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22
Mag
2017
Ritratto di mavi

Ciao Paolì di Bele

E così l'invisibile «Signora della falce» che a ognuno di noi sta accanto ha ghermito la tua vita dopo mesi di sofferenza.
Mi duole molto perché insieme abbiamo goduto bei periodi di fanciullezza e stima nel prosieguo, seppur in percorsi diversi.
Mi dispiace ancor più di non aver avuto il tempo necessario per scrivere e pubblicare quel fatto delinquenziale che aveva sconvolto la tua famiglia nel lontano settembre 1945 ad opera di banditi disumani: avevano approfittato della prigionia di tuo fratello Primo – classe 1923 – internato in Germania, inscenando falsità e concludere con una rapina; raddoppiando in tal modo preoccupazioni e dolore di Bubà Piero – classe 1896 – e mamma Emma Vezzoli – classe 1901 – che da due anni non avevano alcuna notizia dell'alpino.
Tu, quindicenne, stavi nel capanno distante 300 metri a guardia del vigneto e del granturco.
Sì, perché anche allora si rubava.

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21
Mar
2017
Ritratto di mavi

Contrada di S. Stefano

I gioielli perduti di mamma Giulia

Mamma Giulia era nata nel 1894, sposata Rottigni nel 1920 era rimasta vedova 13 anni dopo. Dote ereditaria 3 figlie: Alpenice (1921), Adelina (1922) e Isabella (1923).
Avevano casa al civico 13 in via S. Stefano.
Condizione sociale: nullatenenti se non dignità e serietà.
Con siffatto bagaglio riuscì a portare in età adulta le ragazze invero molto belle e eleganti nella semplicità. Erano i suoi gioielli, così come mamma Cornelia Fracchi, la nobile romana ebbe a presentare i suoi figli.
Serie, compiute erano ammirate e, perché no, invidiate stante la serietà e la riservatezza che ancor di più era nell’Alpenice dai lunghi neri capelli.
L’incantesimo tragicamente si spezza, inaspettatamente, quando proprio l’Alpenice nel volgere di breve termine nell’agosto del 1942 morì.
Era ancora nel 21° anno di età.
Disperazione di mamma Giulia e delle sorelle.
Inutile raccontare di più.

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28
Feb
2017
Ritratto di mavi

Il dono: a Rovato accadde 78 anni orsono

Ricordo: 1937

Io, ma solo io bambino, le abitazioni di quei tempi le suddividevo in tre categorie: Lussuose le ville e i palazzi seicenteschi ben tenuti (pochi); Belle o quasi laddove negozi o occupati da dipendenti pubblici o similari; Povere per i tantissimi poveri. Di certo che il confronto per ognuna delle tre era abissale.
La mia, per esempio, era una “Signora” casa avuta in affitto sebbene la mia famiglia fosse inclusa nei meno abbienti.
Si diceva che lo storico critico politico C. Cantù avesse scritto parte della sua “Storia Universale” proprio nei tre vani da noi occupati.
Una stanza a volta alta e spaziosa; un’altra pure ampia e infine l’ultima di ridotte dimensioni, ma ricca di un camino.
Nella parete Nord a confine con la strada, due finestre: una piccola in alto, l’altra di normali dimensioni più in basso.
In un’altra, frontespizio il caminetto una povera stufa in cemento a lato della quale una cassetta per la legna.

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14
Lug
2016
Ritratto di Deborah

1938: il Cardinale Schuster a Rovato

Un evento a cui la città partecipò con una grande festa

1938: solo dal 5 giugno il nuovo prevosto mons. Luigi Zenucchini succedeva a Felice Bonomini che in seguito fu nominato vescovo a Terni e Narni eppoi a Como dove morì. L’evento grandioso nel vero senso della parola fu la programmata visita del Cardinale Ildefonso Alfredo Schuster da noi per l’occasione del 400° della nascita di S. Carlo il 7 novembre. Sol di questo si parlava. Incredibile ma vero, il Cardinale di Milano, proprio quello che stava nel Duomo, a Rovato! Eccitazione in ogni luogo. Nelle omelie i sacerdoti informavano di tutto punto i fedeli, tanti, che partecipavano alle S. Messe e funzioni parrocchiali. Siccome i giornalai erano letti da pochissimi e non tutti sapevano leggere, il cognome del prelto era storpito in più maniere. Per alcuni era SUSTE, per altri SCIUSTA, per altri ancora SASTER. Per ex combattenti la grande guerra 1915-18 contro l’Austria era semplicemente l’ “austriaco”. Chissà perché.

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01
Mag
2016
Ritratto di Massimiliano Magli

Brescia sotto le bombe e io alunno

14 febbraio 1943: Il bombardamento vissuto da un piamartino rovatese


L'istituto Piamarta, che si trova in via Cremona a Brescia, anche nel 1943 apriva l'anno scolastico a metà settembre. Una settimana prima i grandi avvenimenti storici: l'armistizio della guerra firmato l'8, lo smarrimento dell'esercito, chi fuggiva, chi si nascondeva: marasma generale.
Poi quei pochi che avevano aderito alla nuova Repubblica Sociale Italiana, i cosiddetti repubblichini.
Ma a noi studenti era sconosciuto l'evolversi delle vicende in atto. Non c'era la televisione, nulla si sapeva dalla radiotrasmissioni.
Eravamo «interni», per cui dal convitto si usciva solo per le vacanze di Natale e Pasqua.
Però rispetto all'anno precedente che qualcosa fosse peggiorato lo si era capito.
La refezione, innanzitutto. Le tessere per l'acquisto di generi alimentari avevano ancora ristretto la possibilità di spesa, malgrado il tanto da farsi del direttore P. Narciso Barbera affinché le cose cambiassero un po' in meglio.

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