L'assessore ai servizi sociali di Chiari Annamaria Boifava non c'è più, ha rassegnato le proprie dimissioni la mattina del 13 settembre, infuriata con le Fondazioni della città che l'avrebbero completamente ignorata su tutti i progetti e contrariata da una mancata coesione amministrativa rispetto ai programmi
Arrabbiata con la propria Giunta, pur ammettendo, dicono alcuni colleghi di Giunta, «di non avere avuto il pugno di ferro su certe situazioni».
La situazione in proposito era nota, visto che la stessa Boifava aveva ammesso di essere stata ignorata anche dal Morcelliano in merito all'attivazione del Centro di aggregazione giovanile di Chiari. In passato aveva saputo in ritardo del ritorno di don Alberto Boscaglia alla presidenza del Morcelliano e si era sentita esclusa, peraltro contraria, al progetto del golf al Santellone.
Caro oneri in Provincia di Brescia dopo che alcuni Comuni hanno messo mano al tariffario per ristrutturazioni, ampliamenti e nuove costruzioni. Ma sulla vicenda due Comuni hanno voluto mettere in chiaro le cose, prendendo le distanze da qualsiasi ritocco degli oneri primari e secondari.
Si tratta delle Amministrazioni, entrambe leghiste, di Roccafranca e Castelcovati. Per quanto riguarda la Giunta covatese il sindaco Camilla Gritti ha fatto sapere che «le politiche di incentivazione del mattone, specie a fronte del periodo di crisi che si sta protraendo, hanno toccato i livelli più alti, con oneri a livelli bassissimi, finalizzati a incentivare le famiglie che intendono procedere con ristrutturazioni e ampliamenti».
Ma a Roccafranca si tocca un vero record, visto che il costo medio degli oneri, come fa sapere il vice sindaco Marco Franzelli, si aggira sui 4 euro.
E' un delinquente. Non è un semplice evasore. Non uno che ha sbagliato o voluto sbagliare un cumulo redditi per salvarsi due euro.
No, è un frodatore anche perché ha messo in saccoccia evasioni per milioni di euro. Così ha detto la cassazione. Eppure, oggi il Pdl si aggrappa a Berlusconi. E anche parte dell'elettorato, gran parte.
Mi verrebbe da dire una cosa: che gli italiani sono in gran parte un popolo di pavidi, accomodati, «tengofamiglia», leccaculisti, «setilicenzianonontirivolgopiùlaparolaperchéhopaurachepoilicenzinoancheme».
Storie strane cari lettori, cari lettori pdl che certamente in piccola o grande parte vi sentirete perseguitati. La verità non è solo qui però.
Marengo trionfa sulle strade della Via Crucis di Chiari e si aggiudica la 35a edizione del Palio delle Quadre. Lo ha fatto ieri sera con un'altra corsa esemplare, guidata sin dall'inizio, nonostante la forte rivalità della Quadra verde di Cortezzano. Protagonisti del successo sono Federico Fogliata, Stefano Leni, Danilo Bellotti e Abdullah Zahouan.
Campetto a 7 giocatori inaugurato sabato sera a Comezzano: la Giunta di Mauro Maffioli ha presentato ai cittadini il progetto concluso e finanziato con 150 mila euro ottenuti a tasso zero dal Credito Sportivo. Dovranno essere ripagati in 20 anni. Un grazie dal sindaco alla ditta EuroVerde che ha offerto le panchine di bordo campo.
Ha lasciato senza fiato l'esibizione di un giovanissimo di origine marocchina, Isam, intervenuto alla festa di Scarpizzolo in punta di piedi, su richiesta del parroco che aveva interrotto uno spettacolo di cabaret. Poche parole, basta il video. Guardate:
Un pezzo di storia bresciana e italiana con le palle se n'è andato. Luigi Lucchini, il re dell'acciaio, è morto a 94 anni. Una lunga e meritata vita, una morte decorosa per l'età raggiunta. Il resto è intuito, compresa, si spera, la vendita ai russi della sua azienda avendo consegnato alla Severstal il suo colosso. Un colosso che spaziava da Brescia a Piombino e che era noto in tutto il mondo, per rotaie, laminati, billette ecc.
Già presidente di Confindustria dal 1984 al 1988, cavaliere del lavoro a 56 anni, rappresenta un pezzo enorme dell'industria italiana, quella che per intenderci si sta traformando in un'officina, per di più in debito.
Lo seppelliscono la nostalgia per il grande Paese dei G7, oggi di fatto "G come Galbusera", il rispetto per i grandi capitani di impresa e i pregiudizi che inevitabilmente su un grande imprenditore finiscono come i cavoli a merenda. Figlio di un fabbro ha costruito un impero.
3,8 milioni di euro. Provate a raccontarlo alle famiglie della Ex Frendo che la precedente Giunta di Orzinuovi ha investito tanto per un nulla, cancellando il vecchio mercato del fieno per non lasciare nemmeno l'erba nell'area a nord della rocca di San Giorgio.
Nessuno è in grado di capacitarsi dello spreco che viviamo ancora oggi a Orzinuovi: perchè oltre a quei costi proseguono sprechi ulteriori di manutenzione tra luce, sbarre elettriche, ascensore, sistemi antincendio e di sicurezza, estintori da aggiornare costantemente, pulizia.
Una Auburn Speedster 851 sul lungolago di Sarnico. Per i passanti la gioia di un avvistamento rarissimo, poiché parliamo di una vettura prodotta nel 1935 e figlia di una lunghissima storia motoristica, iniziata nello stato americano dell'Indiana da Charles Eckart: alla sua impresa per realizzare carri subentrarono i figli con una compagnia specializzata nel produrre le prime auto (Auburn Automobile Company). Dopo la vendita dell'azienda per mancanza di materie prime, prosciugate dalla Grande Guerra, l'azienda passò di mano diverse volte, concludendo la produzione nel 1937.
Un'apparizione straordinaria quella di ieri sera anche per la rarità del modello oltre che per la bellezza. Si tratta di un gioiello motoristico resto famoso anche dal cinema: fu impiegata in "Indiana Jones e il tempio maledetto" con Harrison Ford.