Caro Direttore,
a nome dei gruppi consigliari "PD Rovato" e "Rovato Civica" interveniamo sul tema Bonfadina.
Alla faccia del "recupero ad uso naturalistico ricreativo da concordarsi con l'amministrazione comunale" previsto dal Piano Cave Provinciale il bacino estrattivo della cava Bonfadina torna ad essere interessato da due richieste da parte del privato:
1) Lo spostamento di impianti di betonaggio e trattamento inerti da un bacino di Castegnato nel lotto a ridosso della frazione di Lodetto
2) L'insediamento di un imponente impianto di trattamento rifiuti su un lotto in territorio di Cazzago S.M.
Serio il rischio che il privato chieda anche importanti volumetrie estrattive nel redigendo nuovo piano cave.
Abbiamo incontrato una giovane autrice, Jessica Verzeletti, nativa di Rovato e attualmente residente a Sarnico per farle alcune domande in merito al suo ultimo libro. «Fidati di me». E’ il tuo primo libro?
No. Il mio primo esordio è un romanzo fantasy pubblicato con la casa editrice Lettere animate Edizioni: «Lucifer e i cavalieri della Luce». Quesa volta invece ho realizzato il mio primo romanzo che amo definire, a dispetto del contenuto, romantico, proprio per il suo tema principale: la violenza sulle donne. Questo tema è stato molto sentito nella città di Rovato tanto che vi è stato dedicato anche un evento. Il titolo del libro è «Fidati di Me», edito Collana Floreale di PubMe srl. Da quanto tempo scrivi?
Dunque, se devo fare un calcolo preciso da quando ho iniziato a scrivere storie, direi circa dieci anni e poco più. Come è nata questa passione?
Contemporaneamente ai test match della Nazionale, novembre ha visto la Serie C osservare un lungo periodo di sosta che consentito anche al Rugby Rovato una settimana di riposo prima di riprendere la preparazione in vista delle ultime partite della prima fase, quella che conferisce tre posti per la poule promozione. L'obiettivo minimo della stagione, come l'avevano definito i tecnici Daniele Porrino e Alberto Bergamo, è già stato raggiunto e questo permette di stilare un primo bilancio.
Quello passato è stato un periodo di assestamento, necessario sia per valutare tutti i giocatori e le diverse possibilità per ogni ruolo, sia per assimilare la mole di lavoro svolto e trovare il miglior affiatamento sul campo. Ciò spiega il continuo ricorso al principio del turnover al fine di dare spazio a tutti e sostenere la crescita omogenea del gruppo.
Maria Camilla Zotti ha vinto il premio lombardo di chirurgia
C'è un grande talento medico a Castrezzato. Si chiama Maria Camilla Zotti e promette bene in ambito chirurgico.
A dirlo sono il suo curriculum e il premio conquistato nei giorni scorsi, quando la Società Lombarda di Chirurgia l'ha insignita del primo posto al concorso delle scuole di specialità.
Maria Camilla, classe 1986, dopo il liceo bresciano Arici, si è iscritta a Medicina e ha poi conseguito la specializzazione in chirurgia, concludendo il suo corso con una tesi sulla chirurgia di salvataggio di pazienti ad alto rischio chirurgico per tumori esofagei avanzati e quindi non più trattabili con chemioterapia e radioterapia.
Frequenta Medicina all'università Vita Salute del San Raffaele di Milano.
Qui si è laureata con un'altra tesi decisamente impegnativa: il trapianto di pancreas.
C’era anche il consigliere comunale di Castrezzato Bruno Ferretti in Catalogna il 30 settembre e l’1 ottobre in occasione del voto a favore dell'indipendenza catalana.
Ci è andato di persona in auto per una due giorni presso amici, con cui sostenere la causa catalana. Da sempre indipendentista, Ferretti è animatore di dibattivi culturali significativi anche nella nostra provincia, con il circolo che ha fondato e intitolato a Carlo Cattaneo.
Nella foto scattata da Ferretti un catalano protesta contro il regime di Madrid.
Oltre un anno fa, in un articolo dal titolo “Lo voglio fare.
E lo farò” del bollettino comunale “Il Leone”, il sindaco Tiziano Belotti aveva rilanciato con forza il progetto di un collegamento aereo tra il vecchio castello di Rovato e la zona degli Spalti, che consentisse di scavallare con un ponte pedonale le antiche mura della città per giungere sugli spalti fuori la città.
Un progetto che pareva una boutade, ma a cui il sindaco e la sua Giunta hanno continuato a lavorare tanto che due mesi fa, ancora sul bollettino comunale, veniva comunicato che «il progetto del Ponte sugli Spalti è stato depositato circa un mese fa presso gli uffici della soprintendenza di Brescia, per la necessaria definitiva approvazione.
Una volta approvato, dovrà essere realizzato il progetto esecutivo col relativo quadro economico e dovranno essere reperite le risorse per la sua realizzazione, che potrà vedersi presumibilmente non prima del prossimo anno».
Una pietra tombale sul sogno di trasformare l’area della Macogna in un’oasi socio-naturalistica, scongiurando definitivamente il pericolo discarica e restituendo ai cittadini un ambiente recuperato e liberato dai veleni. Questo potrebbe essere l’effetto del pronunciamento del Consiglio di Stato sui due ricorsi separati che erano stati presentati dai Comuni di Cazzago, Berlingo, Rovato e Travagliato, nei quali si chiedeva la sospensione del provvedimento di triplicamento dell’eluato, di fatto l’ampliamento della gamma di rifiuti conferibili nell’area, concesso dalla Provincia nell’ottobre del 2016. I Comuni avevano presentato una doppia richiesta di sospensiva al Tar di Brescia, Cazzago aveva ricorso contro il provvedimento da solo, ma i giudici avevano bocciato la richiesta.
Questa sera, dal convento, si vede il Monviso,
come una freccia puntata contro il tramonto
che ci ripaga delle foschie che hanno avvolto
i nostri occhi nell’oppressione del giorno
ma tutti gli altri, intenti ai loro tasti,
nell’attesa di qualche arrivo o qualche partenza,
provano ad essere anche questa volta invisibili,
e chiamano un numero che sperano sia occupato.
*
sono rimaste le bandierine di plastica,
appese a un filo, sopra le vie di San Rocco;
la festa è finita, ma nessuno
le ha finora avvisate, così loro
continuano a tremare al piccolo vento,
per la piccola felicità
di chi prova a tenere gli occhi alzati da terra.
Buongiorno, vi scrivo per segnalare una manchevolezza presso il CUP dell'ospedale di Chiari.
Sono una paziente oncologica e spesso, vedasi il Laboratorio di analisi cliniche dell'Ospedale in questione, ho l'opportunità di accedere a una corsia privilegiata con la prenotazione prioritaria.
Questa mi sembra una forma di tutela sociale doverosa verso pazienti che vivono una situazione di disagio fisico e morale legato agli effetti collaterali della chemioterapia, alla difficoltà di stare in piedi dalla mezz’ora a diverse ore presso uno sportello, o in una sala senza posti a sedere, con tutti i rischi legati al contagio con eventuali batteri e virus.
Al CUP dell’ospedale di Chiari non è assolutamente prevista questa attenzione, e oggi davanti a una sala gremita di pazienti in attesa, avevo davanti 22 persone e nemmeno posto a sedere.
Sono stata costretta a rinunciare a effettuare le mie prenotazioni e tornare a casa.