E’ tempo di bilanci e quello che più emerge è il fatto che il Rugby Rovato ha affrontato un percorso lungo più di quarant’anni, dovendo superare spesso ostacoli e imprevisti, grazie alla capacità di fare rete o, come si diceva un tempo, “essere amici”. Scambio di competenze e conoscenze, una contaminazione per contatto che negli anni si è spinta fino nell’emisfero Sud permettendogli di stringere salde amicizie.
Dopo Urago e Castrezzato, crisi politica anche qui
Caro Direttore,
da una settimana a Rovato non si parla d`altro. Il libro ispirato da una storia vera "Burattinai e Galoppini: i retroscena della politica locale" ha fatto tremare e incuriosire.
L`autrice è Chiaretta Mannari, uno pseudonimo, come dichiarato durante un`intervista della sottoscritta, ex assessore di Rovato e tra i collaboratori dell`autrice. Mi sono esposta io perchè ho già ricevuto parecchie minacce, e ormai sono abituata, gli altri collaboratori per ora, preferiscono non farsi riconoscere. Il libro è ispirato per cui non é un'inchiesta ma vuole porre l'attenzione sull'abuso di potere e sulla mala politica locale. L'obiettivo è far avvicinare alla politica anche chi non se né mai interessato, solo in questo modo può avvenire un cambio.
Domenica 17 giugno a Rovato, all'oratorio S. Andrea, torna il grande calcio per onorare la memoria di Massimo Salvi.
Si parte dalle 20 con le finalissime per primo e secondo posto, terzo e quarto. Dalle 19 in funzione lo stand gastronomico.
Il torneo notturno di calcio a sette all’Oratorio di S. Andrea
Sono aperte le iscrizioni per l’edizione 2018 del “Memorial Massimo Salvi” il torneo notturno di calcio a sette organizzato dal Gruppo Sportivo Oratorio S. Andrea Rovato e fortemente sostenuto dalla famiglia di Massimo Salvi, dalla moglie Daniela Vavassori e dai figli Matteo e Cristina, che prenderà il via giovedì 24 maggio e si concluderà domenica 17 giugno all’oratorio del comune franciacortino.
Riserva di Ronco Calino, a Vinitaly il grande ritorno
Mancava da tre vendemmie, e con Vinitaly torna a far parlare di sé: è Centoventi, il Franciacorta più sorprendente di Ronco Calino. L'azienda di Paolo e Lara Radici presenta in anteprima a Verona la vendemmia 2007 dell'Extra Brut Riserva che nasce solo nelle vendemmie con uve in perfetto equilibrio acidico. Impresa resa più facile dalla particolare esposizione dei vigneti Ronco Calino, un monocru di 10 ettari in una valletta appartata al centro dell'anfiteatro morenico franciacortino. Centoventi, cuvée di Chardonnay e Pinot Nero, rispettivamente 60 e 40%, riposa sui lieviti 120 mesi.
L'annata 2007 è la prima a portare la firma di Leonardo Valenti, coadiuvato dall'agronomo Pierluigi Donna, sia in vigna che in cantina: una continuità che ha valorizzato la mano ferma dell'enologo-ricercatore, permettendo a Centoventi di esprimere il tutto suo potenziale.
Ho conosciuto e iniziato a frequentare Bruno Bonomelli nel 1947 quando incominciai a giocare a calcio nella squadra ragazzi della U.S. Rovatese. Prima di passare ai miei ricordi sull’argomento è opportuno presentare storicamente il personaggio. Bruno Bonomelli era nato nel 1910 da una benestante famiglia rovatese di commercianti/stagionatori di formaggi. Dopo aver combattuto in Africa Orientale come ufficiale dell’esercito, Bruno era rientrato in Italia e aggregato a un battaglione territoriale di guardia a una polveriera presso il lago di Garda. In questo posto si trovava il fatidico 8 settembre 1943, giorno dell’armistizio. Sfuggì alla cattura da parte dei tedeschi e col più giovane fratello Paride, rientrato dalla disastrosa campagna di Russia, riuscì a raggiungere le avanguardie anglo-americane nell’Italia del Sud. E entrambi i fratelli si offrirono per una rischiosissima operazione in aiuto ai partigiani antifascisti del Nord Italia.
Sabato 11 febbraio presso la sala Monsignor Zenucchini alle 20,30 si svolgerà l'inaugurazione dei corsi Auser Primavera 2018 con un personaggio che molti non conoscono ancora.
Elia Moutamid è un regista di 33 anni, nato a Fez nel Marocco e trasferito in Italia con la sua famiglia quando aveva pochi mesi. Come lui stesso ama raccontare ha assorbito due culture vivendo a Rovato, frequentando l'asilo, l'Oratorio, le medie fino al Liceo Lorenzo Gigli, mentre in famiglia respirava la sua cultura.
La passione per il cinema gli è venuta in giovane età perché il desiderio di narrare per immagini gli ha aperto una prospettiva diversa anche nel racconto della sua storia. A cavallo di due mondi la visione si frammenta e diventa molto interessante condividere punti di vista, tradizioni, emozioni.
Il 23 febbraio alle 21 Laura Sirani, di Castrezzato, presenterà il suo nuovo libro all'auditorium Strumenti Musicali Cavalli. «Freevola – Libera vola» è il titolo di un'opera marcata da tanto autobiografismo che l'autrice ha avviato nell'agosto del 2016, «quando – spiega - ero alla soglia di cambiamenti importanti per il mio futuro. Scrivevo impressioni e pensieri col tentativo di affrontare una situazione di svolta della mia vita. Non è stato semplice, fluido, ma introverso e controverso poter mettere in parole un mondo che ho vissuto come donna, bimba, madre, persona».
(IMMAGINI)
Ci sono anche due rovatesi tra i feriti sulla carrozza che si è distrutta contro un palo della corrente ieri mattina a Pioltello, dopo il deragliamento del convoglio. Sono il 40enne Alessandro Boglioni, muratore capomastro, e il 60enne Santino Goffi. Entrambi hanno riportato ferite non gravi nell'impatto. Con loro, a guardare la morte in faccia, ma nella carrozza precedente, anche i colleghi di Roccafranca Simone Franzelli, 32 anni, con lo zio Angelo Franzelli, 61, e il collega Battista Merighi, 58 anni. Anche per loro lievi ferite.
Nel 1947 mi iscrissi al primo anno dell’I.T.I.S. di Brescia. A quel tempo questo Istituto Superiore era popolarmente conosciuto come “Scuola Moretto” che, in realtà, questo era il nome della più antica Scuola serale di disegno intestata al grande pittore del Cinquecento nato a Rovato. Entrambe le Scuole avevano sede nello stesso edificio (ex Convento di Suore) situato in fondo a Via Santa Chiara, dietro la Chiesa di San Faustino ai piedi del Castello. Attualmente l’I.T.I.S. ha cambiato sede e nome. Ora si chiama “Castelli”. Di studenti rovatesi, all’I.T.I.S., eravamo solo in quattro: uno al terzo anno, due al secondo e uno (il sottoscritto) al primo. Era una Scuola molto dura e selettiva. Solo in due arrivammo a finire la 5a classe e ottenere il diploma. L’orario era di 8 ore al giorno, dal lunedì al venerdì, più 4 ore il sabato. I pomeriggi erano dedicati a lavori e esperienze di laboratorio.