La mascherina dove la metto? Nel dramma del Coronavirus a Chiari c'è il surreale della destinazione di un rifiuto usa e getta come la mascherina chirurgica. A sollevare la problematica è stata la minoranza con i consiglieri Davide Piantoni e Roberto Campodonico: «Troviamo decine di mascherine abbandonate per la strada e altre che finiscono nell'indifferenziato dei rifiuti di casa. Non lo troviamo giusto. Per noi è un rifiuti speciale e come tale va trattato. Tant'è che in ospedale hanno contenitori appositi le mascherine scartate dai sanitari».
Sulla vicenda l'assessore Domenico Codoni, che segue i rapporti con la municipalizzata Chiari Servizi si è detto contrario: «È un rifiuto indifferenziato come il pannolino e come tale va trattato. Ci sembra eccessiva la presa di posizione della minoranza che ci ha chiesto quantomeno di identificare il rifiuto come sanitario se non speciale».
I soldi sul conto? Insufficienti per pagare alcuni secchi di pittura o qualche prodotto di cancelleria. Figuriamoci per liquidare lo stipendio alle insegnanti della scuola materna Paolo VI, seconde mamme di decine di bambini a Roccafranca.
È la grave situazione in cui versa la storica scuola paritaria del paese, frutto di donazioni e sforzi decennali e oggi alla canna del gas. Il motivo? L'epidemia da Coronavirus c'entra ma non è l'unico colpevole, come spiega la presidente Mina Lorenzi: «Tante materne paritarie sono in crisi per via della mancanza delle rette, ma a Roccafranca attendiamo ancora il contributo statale di circa 25 mila euro che ci dovrebbe arrivare ogni anno a gennaio».
In realtà questo ritardo, negli anni, è diventato accademico, purtroppo, visto che non è la prima volta che si registra, ma in un anno così, quella mancanza si è trasformata in un pugno nello stomaco.
Io sono Zaniboni Pier Attilio, ho 51 anni e vivo a Pumenengo (BG).
Sono geometra per una impresa edile di Romano di Lombardia.
I primi sintomi li ho avuti venerdì 21 febbraio quando sono tornato a casa la sera dal lavoro.
Mi sentivo stanco, ho misurato la febbre (38), ho preso un paio di aspirine e sono andato a letto.
Mio padre invece, che abita nella stessa corte di fronte a me, aveva la febbre da mercoledì e la stava curando con tachipirina. La mia famiglia? Io, mia moglie Eleonora, due gemelle di 14 anni e una bimba di 8. Entrambi lavoriamo, anche perché abbiamo da pagare il mutuo sulla casa, il finanziamento della macchina e infine il finanziamento degli apparecchi ortodentali delle due gemelle.
Attimi di grande commozione ieri mattina fuori dall'azienda ospedaliera Mellino Mellini di Chiari.
I vigili del fuoco di Chiari, Palazzolo e Orzinuovi si sono radunati all'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale per un ringraziamento solenne a medici e infermieri dell'Asst Francaicorta.
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Per la direzione generale è intervenuto Fabiano Navoni, che è anche consigliere comunale, insieme al direttore del Servizio infermieristico, tecnico e riabilitativo Maurizio Bertucco. All'omaggio dei pompieri si è unito quello di Croce Bianca e Protezione Civile.
Nelle scorse ore se n'è andato Giorgio Filippini, un secondo papà che mi ha cresciuto nella Leonessa Calcio quando frequentavo le scuole medie a 30 chilometri di distanza, a Roccafranca.
Ogni giorno papà caricava me e mio fratello e ci portava fino a Brescia. In alternativa, finivamo scuola e alle 13.30 correvamo per prendere la corriera di Franzoni che ci spediva a Brescia con un'interminabile ora di viaggio.
Giorgio è stato un grande educatore, affiancato dal fratello Gianni cui vanno le mie condoglianze.
Un uomo che dimostrò come l'onestà e l'amore per i suoi ragazzi potevano ogni cosa: selezionava allenatori, faceva incontri di continuo alla stregua dei colloqui degli insegnanti per comprendere le problematiche del ragazzo di turno...
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Ciclisti clarensi forti come cani husky: martedì 10 marzo Tiziano Mulonia, 47 anni, è riuscito a ultimare l'Iditarod Trail Invitational in mountain bike nel percorso medio di McGrath, mentre suo fratello Willy (53 anni ad agosto) ha deciso di proseguire sul tracciato più lungo verso Nome, insieme all'altro bresciano Roberto Gazzoli.
L'impresa di Tiziano? Coprire 550 chilometri con neve e temperature proibitive, che hanno sfiorato i 50 gradi sottozero.
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Non c'è più tempo: il virus sta toccando tutti. Il denaro è una mera invenzione dell'uomo e come tale il concetto di debito e di donazione devono essere aboliti in questo momento: non ci si INDEBITA per salvare una vita, si deve semplicemente DARE per salvare una vita.
Non c'è donazione ma c'è un obbligo morale.
Compatibilmente con le vostre disponibilità, date al sistema sanitario ciò che potete.
In questo servizio la campagna promossa dall'Associazione Pellegrini Forlivesi, dall'Associazione genitori Aps A.Ma.Li, con la collaborazione di Botteghe di Chiari per l'ospedale di Chiari e gli ospedali dell'azienda ospedaliera Mellino Mellini (gli ospedali di Chiari, Iseo, Orzinuovi e Palazzolo) tecnicamente denominata come Asst Franciacorta.
Una campagna che Il Giornale di Chiari e Chiariweek hanno sostenuto.
Un grammofono, con tanto di omaggio alla casa discografica «His master's voice», un magnifico violino, l'archetto posto avanti all'opera d'arte: è l'istantanea che ha fatto il giro d'Italia per il capolavoro che è valso il terzo premio nel concorso nazionale di pasticceria per il clarense Claudio Recenti.
Classe 1973, è titolare di una pasticceria storica a Chiari e anche a Rovato, e non solo.
La città può essere sempre più orgogliosa di lui: certo, non è la prima volta che vince, anzi, ma per essere la prima volta che si rimette in pista dopo qualche tempo, riuscire a portare a casa un bronzo nazionale è un risultato meraviglioso.
Claudio Recenti è cresciuto nella pasticceria Principe, quella di famiglia, e ha frequentato l’istituto alberghiero. I dolci sono sempre stati la sua passione, ma con le sue mani, Claudio è davvero un grande artista: sono infatti incredibili opere le torte che «costruisce» con lo zucchero.
Era l'ariete della Protezione civile in forza al Parco dell'Oglio, i banditi lo hanno rubato nei giorni scorsi lasciando letteralmente a piedi uno dei gruppi che ha maggiormente lavorato durante la bomba meteo dello scorso agosto a Rudiano. Parliamo del camion Iveco che era stato donato al Gruppo di Protezione civile da un'impresa edile di Roccafranca circa cinque anni fa. I ladri lo hanno rubato nella notte tra domenica e lunedì e impiegato per un furto sulla ferrovia Milano-Venezia in territorio di Coccaglio. Usato e distrutto è il caso di dire, visto che il mezzo, dotato di gru, è stato danneggiato irreparabilmente per caricare e trasferire su un altro veicolo elettrico in dotazione alle Ferrovie gruppi di continuità elettrica e batterie per diverse tonnellate. Giuseppe Paletti, coordinatore del gruppo, ha contattato «Bresciaoggi» dopo che la Polfer ha individuato il mezzo abbandonato proprio a Coccaglio.
Doveva essere la bretella del polo logistico Sma Auchan e si chiamava tangenzialina di Castelcovati. Il pasticcio fu fatto una decina di anni fa e a rimediare è toccato all'Amministrazione comunale di oggi che è riuscita a strappare al degrado questa strada, ottenendo i 500 mila euro per l'ultimazione della strada. Diversamente non si poteva fare, salvo proseguire un degrado e un oggettivo pericolo, visto che questa strada mai colladuata e senza segnaletica è stata esposta al traffico da subito, una decina di anni fa. Una cosa all'italiana e, come tutte le cose all'italiana, pericolosa e surreale. Di qui l'ottimo risultato ottenuto dal Comune che è riuscito a sbloccare fondi.