Lavori al via al San Giovanni di Chiari, quartiere antichissimo a sud dell’abitato. La rivoluzione urbanistica voluta dalla Giunta di Massimo Vizzardi, oggi consigliere regionale, è partita a tutti gli effetti, con le macchine operatrici che nei giorni scorsi hanno già tracciato gran parte delle aree di lavoro. Un pacchetto da 500 mila euro che consentirà a questa frazione di rinascere sotto ogni punto di vista. Sul fronte della viabilità via Rudiano diventerà molto più sicura e agevole, anche a fronte della presenza della scuola materna.
C'è un momento nella vita di un agricoltore che sta diventando un incubo tra Roccafranca e Orzinuovi: è quando con il suo trattore lascia la cascina o i campi per immettersi sulle provinciali 72 (verso Chiari) e 2 (tra Roccafranca e Orzinuovi). Un incubo così grande che le imprese agricole sempre più spesso organizzano lavorazioni coordinate tra più campi contigui per ridurre i tempi di accesso alla strada. La ragione è il livello di traffico raggiunto da queste arterie, ormai inadeguate a consentire l'attività rurale in sicurezza. Per comprendere quanto sia pericolosa la situazione, basti dire che i trattori, tanto più se con rimorchio, a certe ore impiegano anche un quarto d'ora per riuscire a mettersi sulla strada.
Il governo Meloni sta mettendo mano a una pesante manovra che conferma lo Stato di crisi del suo bilancio, un bilancio che si conferma anti imprese e anti famiglie.
Quanto avvenuto in questi giorni a Roma potrebbe diventare una bomba per l'intero mondo dell'edilizia ma anche per migliaia di famiglie.
Dopo aver azzerato anche il bonus per le barriere architettoniche per gli infissi (sconto in fattura del 75%) relative al 2024, migliaia di aziende tremano perché potrebbero vedere follemente attaccati anche i contratti conclusi regolarmente nel 2023.
In cosa consiste il rischio è presto detto: immaginate una famiglia o un'azienda che decida di mandare avanti un cantiere per ristrutturare la propria casa con un investimento di 200 mila euro.
Nella Bassa il miracolo della Natività è riuscito anche quest'anno con un record tutto improntato all'età di Gesù.
Il Grandioso Presepio Storico di Castelcovati taglia infatti le 33 edizioni. Un numero tutt'altro che scontato, se si considerano le difficoltà vissute dopo l'addio del suo fondatore, Mario Olivini, e la mossa di lato di alcuni storici volontari. Poi ci si è messo il Covid, ma alla fine il gruppo è riuscito a ripartire mettendo in campo edizioni sempre rinnovate e sorprendenti.
Anche quest'anno sarà la chiesetta di S. Alberto ad accogliere la grande Natività meccanizzata.
Qui, coordinati da Paolo Delpanno, hanno lavorato da un paio di mesi una trentina di artigiani che, a fine giornata o durante i fine settimana, si radunavano dopo il cantiere per ricostruire da zero un paesaggio sempre più ricco e realistico.
Roccafranca ha perso un'icona mite e silenziosa. Si è spento stamattina a 81 anni Luciano Saviori.
La sua scomparsa è stata immediatamente nota alla comunità, perché l'uomo ha avuto un malore mentre camminava sul marciapiede di via Santi Gervasio e Protasio, poco a sud del supermercato Italmark.
I dirigenti scolastici spediti bruscamente in pensione ad anno scolastico già iniziato hanno deciso di coalizzarsi e scrivere ai primi poteri dello Stato.
Tra questi c'è anche Elena Sibilia, dirigente a riposo di Rudiano, con i plessi di Roccafranca, Urago d'Oglio e anche, da settembre, l'istituto comprensivo di Pontoglio.
La dirigente ha già goduto nei giorni scorsi del forte sostegno dei colleghi insegnanti e delle famiglie che avevano manifestato con un flash mob in tutti i plessi (particolare importanza ha rappresentato quello di Roccafranca, fatto fuori dalla scuola in pieno orario scolastico).
Un gesto di protesta alla cieca burocrazia che non ha avuto rispetto di diversi dirigenti e delle relative scolaresche, traumatizzate da una chiusura di mandato ad anno scolastico abbondantemente cominciato.
L'emergenza sicurezza sul fronte viabilistico in centro storico a Roccafranca sta diventato sempre più seria. Lo dicono i troppi passaggi con il rosso all'incrocio tra via Oglio e via Marconi con via Santi Gervasio e Protasio, come pure le velocità con cui molti veicoli arrivano o escono dal centro.
Un primo passo per mettere in sicurezza l'intersezione è stato promosso dall'Amministrazione comunale in questi giorni, con l'intervento agli impianti semaforici.
Con un rapido cantieramento sono state rimosse le lanterne precedenti e sono state sostituite con semafori di ultima generazione, ovvero a led.
«Abbiamo ricollaudato tutta la rete – spiega il sindaco Marco Franzelli – e messo mano anche alla tecnologia luminosa, poiché con le vecchie lanterne spesso le lampade si fulminavano. Ora abbiamo tutte lanterne nuove di zecca e a led e il vantaggio è doppio. Si fulminano di meno e hanno una luminosità notevolmente superiore».
Galeotto è stato l'inciampo «fortuito e fortunoso», così lo definisce lui, di un accanito storico locale durante le sue ricerche. Giunto alla disamina dell'archivio storico clarense nell'anno 1924 Mino Facchetti, sindaco dal 1995 al 2004, rintraccia l'assegnazione della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Altro che Carneade: il nome tristemente noto registrato tra gli illustri cittadini della città non piace né a Facchetti né a Franco Lorini, responsabile della sezione Anpi locale oltre che consigliere comunale. Facchetti rivela il contenuto della ricerca al rappresentante della storia partigiana italiana e i dubbi vengono subito fugati: si va in Consiglio con una mozione per richiedere la revoca di quella cittadinanza. E così è stato venerdì sera, con una delle poche delibere che ha visto completamente d'accordo il Consiglio comunale. Da venerdì Mussolini non è più cittadino gradito, e quindi nemmeno onorario, della città di Chiari.
La Lega è stata la più grande fregatura che il cosiddetto popolo del nord (che non esiste) potesse ricevere in 30 anni di esistenza di questa specie di partito.
Premessa: non ho mai votato Lega e le sue corbellerie. Si vedevano lontano un miglio le finalità e la palle che sparavano gente come Bossi, Maroni, Boso e Borghezio. Salvini ci è andato dietro con sfumature persino peggiori.
Oltre a grandi bazzecole, questi hanno cercato di distruggere per anni la pace sociale tra italiani del Nord, del Centro e del Sud, una pace costruita a fatica nel Dopoguerra, fino a quegli anni Novanta (quando proprio nacque la Lega) quando ormai gli insegnanti e i postini del sud, come pure i muratori, erano alla seconda o terza generazione e l'apartheid a cui furono sottoposti ormai in felice fase di dissoluzione.
Pretendevano di stare comodi e seduti nel viaggio diretto verso la scuola , ma alla fine si sono rivelati studenti «portoghesi».
E' accaduto a Castelcovati, dopo un'indagine avviata dal Comune per verificare le rivendicazioni di decine di studenti con relative famiglie.
«Nelle scorse settimane numerose sono state le telefonate e le segnalazioni pervenute da cittadini covatesi – spiega il sindaco Fabiana Valli - che lamentavano il sovraffollamento dei mezzi di trasporto pubblico sulla tratta Castelcovati-Chiari, nonché la mancata fermata, con conseguente necessità degli studenti di contattare i genitori per essere accompagnati a scuola».
Ma il diritto vantato si è trasformato presto in un dovere non rispettato con un effetto boomerang che ha del clamoroso.