Quando un anno fa Aldo Micheloni iniziò a guidare il Centro Diurno Anziani della nostra città, fece subito presente che una delle sue priorità era di avere un defibrillatore attivo nella struttura.
«Serve un defibrillatore», furono le sue prime parole da presidente dell’Associazione Pensionati.
Il suo appello è stato colto nel giro di pochi mesi. A S. Pancrazio, grazie a due imprenditori, nel mese scorso è arrivato al Centro il nuovo defibrillatore.
Le due imprese che hanno aderito al grido di aiuto lanciato dal presidente Micheloni sono di S. Pancrazio: si tratta della Edil Garos di Valter Vezzoli e della R.C. di Pierangelo Castellini, toccato in prima persona da un dramma che forse si sarebbe potuto evitare grazie all’uso di un defibrillatore, la scomparsa del padre quattro di anni fa.
I “Progetti del Cuore” sono da anni una garanzia di sostegno a chi è in difficoltà non solo per Palazzolo, perché garantiscono gratuitamente a tutti coloro che ne hanno bisogno il servizio di trasporto nei vari enti o luoghi di cura.
Alla presentazione del progetto erano presenti Margherita Lozio, presidente dell’associazione Cor Unum, che ha avuto a disposizione grazie a “Progetti del Cuore” un Fiat Doblò attrezzato per il servizio di trasporto, il sindaco Gabriele Zanni, l’assessore alle Pari Opportunità Nadia Valli e il responsabile Stefano Fanchini.
Stefano Fanchini spiegando l’alto valore sociale del progetto ha sottolineato che «grazie all’esperienza delle società che sostengono questa iniziativa, siamo stati in grado di portare un importante contributo nella erogazione di servizi di mobilità gratuita a cittadini diversamente abili, con più di 400 mezzi in circolazione dal 2009 ad oggi, in centinaia di Comuni».
Venerdì 22 giugno il Gruppo Alpini di San Pancrazio ha inaugurato i nuovi locali realizzati nel seminterrato della sede di via Fratelli Calvi, adibiti ora a magazzino dei materiali di pronto intervento per la Protezione Civile. Ogni cosa a suo posto e un posto per ogni cosa: così indica perentorio un cartello posto sugli scaffali che custodiscono i vari materiali.
Materiali che sono pronti per ogni evenienza, possa essere di carattere emergenziale come di carattere di assistenza per adunate e raduni: ci sono cucina da campo, tende, brande e materassi, tavoli, macchinari e attrezzature per interventi ambientali, insomma tutto quanto serve per casi urgenti che richiedono l’intervento della Protezione Civile.
La mattina del 23 giugno scorso i palazzolesi si sono stretti attorno al loro monumento, simbolo dei caduti della Prima Guerra Mondiale.
Come tutti sapranno, questo monumento è il primo eretto in Italia e dedicato, proprio 100 anni fa, al conflitto scolpito dallo scultore Merlo di Torino. Ora è visibile agli occhi di tutti i palazzolesi, che finalmente lo possono ammirare.
Fatto in pietra di Viggiù e restaurato dalla ditta veronese Massimo Tisato, che porta lo stesso nome dello scultore.
Per il Comune hanno seguito i lavori gli ingegneri Rosella Fenaroli e Andrea Angoli, con il supporto esterno del geometra Stefano Barbò. La mattina dell’inaugurazione del restauro è iniziata con l’emissione dell’annullo postale dedicato al monumento, poi il corteo, che si snodato tra le vie Galignani, Gorini, piazzale Mazzini e via Rimembranze.
Jazz&Racquet si conferma apprezzatissimo come pure il torneo per disabili con difficoltà fisiche e mentali
Raddoppia il torneo disabili e si conferma la vena culturale dell'Accademia Vavassori.
Nel mese di aprile l'Accademia Tennis Vavassori ha organizzato una settimana di tornei dedicati alla disabilità.
Una storia di solidarietà che vede l'Accademia impegnata ormai da anni e che quest'anno ha voluto potenziare, invitando oltre ad atleti paraplegici, anche persone con difficoltà neuropsichiche.
Il tutto grazie all'accordo con la Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali.
Con questa iniziativa l'Accademia conferma la propria sensibilità su tutti i fronti, dalla cultura, con Jazz & Racquet, alla solidarietà, oltre che sul fronte sportivo.
A marzo diversi palazzolesi hanno partecipato alla visita del Touring Club all’azienda produttrice di trattori Landini di Fabbrico (Reggio Emilia). La visita si inquadra nel percorso di visita Touring alle “cattedrali tecnologiche” italiane, come Ferrari, Aeroporto di Ghedi, Armi Beretta, Iveco, Ori Martin e Streparava. Sono tanti i palazzolesi, soci e non, che partecipano a queste trasferte
La Banda di Palazzolo, fiore all’occhiello della nostra città, ha appena superato i 50 anni di vita, ma volendo essere più precisi la sua nascita deve essere datata a molti anni prima e più precisamente al 1846. La sua registrazione ufficiale è datata a metà degli anni Sessanta, ma già 172 anni prima si erano costituito un primo nucleo di appassionati che si riunivano per suonare. Siamo nel 1846 e il un gruppo di appassionati forma quello che allora si chiamava Gruppo Filarmonico, il primo presidente fu Virgilio Bianchi. I regolamenti dell’epoca, siamo sotto l’impero Austro-Ungarico, non ammettevano la nascita di associazioni e società e questi appassionati si ritrovavano ad affrontare tante difficoltà per suonare. I primi strumenti furono donati dall’Assessore comunale Andrea Pezzoni. Nel 1853, dopo lunghe trattative, viene accreditata dal Reggio Commissario Distrettuale di Chiari come Società Filarmonica.
Giornata memorabile per il calcio palazzolese quella di sabato 10 febbraio. Nella Casa della Musica di Palazzolo sono stati accolti Giuseppe Tomasini, il più grande calciatore della storia calcistica palazzolese, uscito dalla Pro Marzoli per poi approdare al Cagliari di Gigi Riva, con cui vinse lo scudetto, e Giuseppe Vavassori, autore del volume "Vecchio Pallone quanto tempo è passato", dedicato alla storia della Pro Marzoli ma anche a un pezzo di storia locale dal punto di vista sociale. Alla serata è intervenuta anche l'Amministrazione comunale con l'assessore allo sport Alessandra Piantoni.
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L’unione fa la forza, dice il noto proverbio ed è ciò che stanno dimostrando gli artisti del Teatro Sociale che, da tre anni a questa parte portano i palazzolesi a teatro, in un numero che mai prima d’ora si era visto. L’unione fa la forza dicevamo, perché, quattro anni fa, il Teatro Sociale fu affidato a tre artisti, Francesca Fabbrini, Marco Pedrazzetti e Mario Pontoglio che si erano presi il compito di risollevarne le sorti. Con il loro lavoro di squadra non hanno deluso le speranze che erano state riposte in loro, supportati in questa esperienza da altri due artisti come Martina Pilenga e Giulia Rossi, con cui hanno formato la “Compagnia Filodirame”. Mario Pontoglio, che è il direttore tecnico musicale della Compagnia ed il responsabile della comunicazione, ci ha concesso un’interessante intervista in cui ha raccontato se stesso e il suo lavoro. Eccola.
Una domanda è d’obbligo Mario, come hai fatto ad entrare nel mondo del teatro?