Pretendevano di stare comodi e seduti nel viaggio diretto verso la scuola , ma alla fine si sono rivelati studenti «portoghesi».
E' accaduto a Castelcovati, dopo un'indagine avviata dal Comune per verificare le rivendicazioni di decine di studenti con relative famiglie.
«Nelle scorse settimane numerose sono state le telefonate e le segnalazioni pervenute da cittadini covatesi – spiega il sindaco Fabiana Valli - che lamentavano il sovraffollamento dei mezzi di trasporto pubblico sulla tratta Castelcovati-Chiari, nonché la mancata fermata, con conseguente necessità degli studenti di contattare i genitori per essere accompagnati a scuola».
Ma il diritto vantato si è trasformato presto in un dovere non rispettato con un effetto boomerang che ha del clamoroso.
C’era un titolo di Bresciaoggi che già diceva tutto: era il 15 agosto 1994. «Troppa puzza, non si respira». L’apertura in Cronaca era dedicata a Roccafranca e all’impatto pauroso degli allevamenti zootecnici, in particolare a quelli di maiali. Dopo quasi trent’anni la storia è la stessa, anzi è peggiorata. E così sono tornate le segnalazioni a Comune, Ats e Arpa con la differenza che oggi quel «non si respira» ha un nome preciso: è a tutti gli effetti inquinamento atmosferico e non banale puzza ed è fuori legge. Si tratta infatti di ammoniaca che finisce per ammorbare case in un momento nel quale tenere aperte le finestre è fondamentale per ricevere un po’ di refrigerio. Le segnalazioni sono ogni anno decine ma restano nei bar, nelle case, nei condomini, proprio come quella puzza. E a confermarlo è Ats che ben conosce l’impatto pesante degli allevamenti intensivi a Roccafranca come in tutta la Bassa bresciana.
Angelo, dalle tue opere che ho letto con piacere e coinvolgimento emerge una passione autentica per la scrittura. Quando e perché hai iniziato?
Rispondo con le parole del mio primo libro di poesie “Il fiore della speranza”: “per sentirmi meno solo quando, nel silenzio della mia casa, la paura per il domani si fa opprimente”. La scrittura è sempre stata una terapia, un modo per esprimermi. Non sono mai stato loquace. A tredici anni ho contratto la distrofia muscolare. Ho dovuto fare i conti anche con la malattia, imparare a conoscerla, accettarla in modo graduale. Ci ho convissuto, ma sapevo che avrebbe cominciato lei a dirigere l’orchestra. Ludmila, una signora moldava, mi assiste da tredici anni nella quotidianità.
Un operaio metalmeccanico poeta e scrittore, non è da tutti.
Ricordare un amico d’infanzia scomparso da poco non è cosa facile. Mario Baldini era nato nel 1942 nella centralissima via Zeveto e, come tanti della nostra età, inizia a lavorare molto presto facendo parte dei pendolari in treno che la brava Maria Corti ha raccontato e pubblicato nel 1981 nel suo libro: “Cantare nel buio”. Carrozze viaggiatori in quell’immediato dopo guerra necessarie per far fronte al boom di richiesta di: muratori, carpentieri, imbianchini, fabbri, falegnami, stiratrici e cameriere ecc. Non ce n’erano per tutti e capitava che per dare la precedenza agli adulti ci dovevamo accontentare dei carri bestiame aggiunti a fine convoglio. Vallo a dire ai giovani di oggi – beati loro – che si lamentano del ritardo dei voli aerei diretti alle Canarie, Maldive, Seychelles ed altre spiagge.
La stazione ferroviaria di Chiari è il tallone d'Achille per una città che si sta aprendo sempre più al turismo.
Mentre questa città registra costanti crescite nel turismo locale, grazie a eventi distribuiti durante tutto l'anno, lo scalo di viale Marconi rappresenta un simbolo della vergogna tutta italica che vede in primis le grandi società di trasporto trasformare in luoghi degradati spazi che dovrebbero splendere come specchi, tanto sono strategici per muovere turismo e incentivare l'accesso al trasporto pubblico.
Settembre a tutto gas per il Tennis Club di via San Bernardino. Il sodalizio guidato dal presidente Paolo Parravicini ha infatti previsto, a partire dalla presenza alla settimana delle Quadre, una serie di iniziative che aperte al pubblico caratterizzeranno tutto l'ultimo mese estivo.
Come detto si è partiti con l'iniziativa “Energia e passione” nell'ambito della manifestazione delle Quadre che ha vissuto la sua giornata più intensa venerdì 4 settembre con “Tennis in piazza” con l'esibizione di atleti professionisti.
Sabato 16 settembre il circolo di via San Bernardino aprirà le porte per l'Open Day, una splendida occasione per conoscere l'attività del Tennis Club e appassionarsi ad uno sport magnifico.
Dal 21 al 25 settembre è in programma la settimana di prova con lezioni gratuite per adulti e bambini, mentre a partire dal 28 settembre prenderanno il via i corsi di tennis.
Chiari in lutto per la morte del suo sindaco emerito. Alberto Cenini è scomparso venerdì all'età di 83 anni.
Aveva guidato la città dal 1985 al 1995, consegnandone poi la guida al suo omologo Mino Facchetti.
I funerali si svolgeranno lunedì alle 15.30 nella chiesa di Santa Maria, partendo dalla casa del commiato di via Rudiano.
Commercialista di professione, Alberto era figlio del senatore Pietro Cenini, a cui il sindaco Facchetti e la sua Giunta dedicarono la tangenziale est della città.
Nella giornata di sabato si è spento anche Oreste Libretti, ex assessore della Giunta Cenini e storico imprenditore nel mondo della termoidraulica.
Trionfo rosso al Palio delle Quadre di Chiari. Villatico vince l'edizione 45 e si porta a casa la prima edizione delle tre necessarie per aggiudicarsi definitivamente il Palio dipinto da Elisa Ramera. Lo scorso anno aveva pure vinto aggiudicandosi, dopo il terzo successo, il drappo dipinto da Luca Dall'Olio.
Probabilmente una potentissima mini cella è alla base della «bomba» che a mezzogiorno ha devastato un'abitazione nel Villaggio Paolo VI e messo ko quelle di una decina di famiglie.
Una saetta è penetrata all'interno di una casa che in quel momento era occupata da padre e figlio.
Il fulmine è stato visto rimbalzare sul tetto dai vicini. Paolo Conti, proprietario di casa, ha vissuto attimi di autentico terrore: «Cosa ho pensato? A Putin e a una bomba sull'aerobase Ghedi, tanto è stata potente la deflagrazione, che nulla ha a che fare con quella di un normale tuono».
(IMMAGINI)
La saetta ha sfondato il tetto e ha penetrato l'intero impianto, mandando in tilt tv, internet, riscaldamento e la rete elettrica.
Pochi istanti dopo ha preso fuoco la tenda di casa e il disastro è stato evitato per una pura casualità.