Roccafranca ha perso un'icona mite e silenziosa. Si è spento stamattina a 81 anni Luciano Saviori.
La sua scomparsa è stata immediatamente nota alla comunità, perché l'uomo ha avuto un malore mentre camminava sul marciapiede di via Santi Gervasio e Protasio, poco a sud del supermercato Italmark.
L'emergenza sicurezza sul fronte viabilistico in centro storico a Roccafranca sta diventato sempre più seria. Lo dicono i troppi passaggi con il rosso all'incrocio tra via Oglio e via Marconi con via Santi Gervasio e Protasio, come pure le velocità con cui molti veicoli arrivano o escono dal centro.
Un primo passo per mettere in sicurezza l'intersezione è stato promosso dall'Amministrazione comunale in questi giorni, con l'intervento agli impianti semaforici.
Con un rapido cantieramento sono state rimosse le lanterne precedenti e sono state sostituite con semafori di ultima generazione, ovvero a led.
«Abbiamo ricollaudato tutta la rete – spiega il sindaco Marco Franzelli – e messo mano anche alla tecnologia luminosa, poiché con le vecchie lanterne spesso le lampade si fulminavano. Ora abbiamo tutte lanterne nuove di zecca e a led e il vantaggio è doppio. Si fulminano di meno e hanno una luminosità notevolmente superiore».
C’era un titolo di Bresciaoggi che già diceva tutto: era il 15 agosto 1994. «Troppa puzza, non si respira». L’apertura in Cronaca era dedicata a Roccafranca e all’impatto pauroso degli allevamenti zootecnici, in particolare a quelli di maiali. Dopo quasi trent’anni la storia è la stessa, anzi è peggiorata. E così sono tornate le segnalazioni a Comune, Ats e Arpa con la differenza che oggi quel «non si respira» ha un nome preciso: è a tutti gli effetti inquinamento atmosferico e non banale puzza ed è fuori legge. Si tratta infatti di ammoniaca che finisce per ammorbare case in un momento nel quale tenere aperte le finestre è fondamentale per ricevere un po’ di refrigerio. Le segnalazioni sono ogni anno decine ma restano nei bar, nelle case, nei condomini, proprio come quella puzza. E a confermarlo è Ats che ben conosce l’impatto pesante degli allevamenti intensivi a Roccafranca come in tutta la Bassa bresciana.
Probabilmente una potentissima mini cella è alla base della «bomba» che a mezzogiorno ha devastato un'abitazione nel Villaggio Paolo VI e messo ko quelle di una decina di famiglie.
Una saetta è penetrata all'interno di una casa che in quel momento era occupata da padre e figlio.
Il fulmine è stato visto rimbalzare sul tetto dai vicini. Paolo Conti, proprietario di casa, ha vissuto attimi di autentico terrore: «Cosa ho pensato? A Putin e a una bomba sull'aerobase Ghedi, tanto è stata potente la deflagrazione, che nulla ha a che fare con quella di un normale tuono».
(IMMAGINI)
La saetta ha sfondato il tetto e ha penetrato l'intero impianto, mandando in tilt tv, internet, riscaldamento e la rete elettrica.
Pochi istanti dopo ha preso fuoco la tenda di casa e il disastro è stato evitato per una pura casualità.
C'era un titolo di Bresciaoggi che già diceva tutto: era il 15 agosto 1994. «Troppa puzza, non si respira».
L'apertura in Cronaca era dedicata a Roccafranca e all'impatto pauroso degli allevamenti zootecnici, in particolare a quelli di maiali. Dopo quasi trent'anni la storia è la stessa, anzi è peggiorata.
E così sono tornate le segnalazioni a Comune, Ats e Arpa con la differenza che oggi quel «non si respira» ha un nome preciso: è a tutti gli effetti inquinamento atmosferico e non banale puzza ed è fuori legge. Si tratta infatti di ammoniaca che finisce per ammorbare case in un momento nel quale tenere aperte le finestre è fondamentale per ricevere un po' di refrigerio.
Sabato 29 Luglio, a partire dalle 20, Roccafranca accoglierà seconda edizione di Flower Power che vede come principali promotori i commercianti in collaborazione con il Comune di Roccafranca. Lungo le strade del paese saranno presenti stand di commercianti, bar e ristoratori ma anche mercatini con hobbisti e collezionisti. In attesa dei Festoni del 2025, ci sarà anche un'anteprima delle fiorite tipiche delle feste quinquennali: grazie al lavoro di tanti volontari, il centro storico sarà decorato di «piantìline».
Tragedia poche ore fa a Roccafranca. La comunità si è svegliata con il lutto nel cuore.
Infatti nella notte una bimba di 45 giorni è spirata. E' accaduto in un appartamento al 9 di via Chesa. Una morte bianca che ha gettato nel dolore un'intera comunità.
La bimba, di origini indiane, era nata prematura ma nulla lasciava presagire una tragedia tanto grande. Sul posto è subito intervenuta l'eliambulanza, con un'auto medica e l'ambulanza nel tentativo di rianimare la piccola. Per lei tuttavia non c'è stato nulla da fare: era già trascorso troppo tempo da quando aveva perso i sensi. Era l'unica figlia della coppia.
Martedì 18 aprile, poco dopo le 8, mentre gli studenti si recavano a scuola in bici o a piedi, un suv Bmw è entrato a una velocità folle in pieno centro storico, sbandando e cercando sorpassi. E' arrivata a passare con il semaforo rosso mentre un pedone stava attraversando la strada.
L'ultimo lo ha compiuto all'unico semaforo di Roccafranca, quello all'incrocio tra via Marconi e via Santi Martiri Gervasio e Protasio. Vi erano già in coda alcune vetture: è lì che l'incoscienza di un automobilista lo ha spinto a superare e passare persino con il rosso.
Dai video pubblicati si possono osservare anche le frenate successive dopo il superamento del semaforo, a conferma dell'alta velocità con cui la vettura è entrata in paese.
Aveva 85 anni la mamma di Gianluigi, Mavi e Massimiliano Magli
Roccafranca ha perso una delle sue storiche grandi maestre.
Si è spenta domenica Melina Sorriso, 85 anni, nata a Licata di Agrigento il 6 agosto del 1937.
Lascia i suoi gioielli, i suoi «micini» come li chiamava lei ancora oggi, ovvero i figli Gianluigi, Massimiliano (direttore ed editore delle nostre testate) e Mavi, pur in forza alla nostra casa editrice. A loro va il nostro profondo cordoglio.
Melina, diminutivo di Carmela, aveva insegnato fino a 55 anni per poi occuparsi della famiglia, che anteponeva a qualsiasi altra cosa scuola compresa. Aveva perso il marito Faustino, nel 2009, e da allora era vissuta nella casa storica, a fianco della quale viveva il figlio Massimiliano.