E’ festa per lo sport bresciano estremo. I fratelli Willy e Tiziano Mulonia (di Chiari), insieme a Roberto Gazzoli (Flero) hanno concluso insieme l’Iditarod Trail Invitational in Alaska, coprendo in quindici giorni 1600 chilometri tra ghiacci e neve. Il tutto in sella alla loro mountain bike.
Dal 1999 Willy (oggi 57enne) può considerarsi il più grande testimonial in Italia di questa tradizione insieme a un altro bresciano, Roberto Ghidoni (di Bovegno) che stabilì record strabilianti e che proprio Mulonia convinse a raggiungere l’Alaska nel 2000.
Ora il nuovo record: due fratelli che insieme tagliano il traguardo più lungo (quello intermedio è Mcgrath a 560 chilometri) dopo aver raccolto già diversi successi individuali negli anni scorsi. E con loro Gazzoli, fidato compagno di mille avventure di Willy, anche nell’organizzazione di spedizioni ciclistiche come il Mongolia Bike Challenge.
Chiari, nel 2020, con il suo ospedale è stata tra gli epicentri bresciani della devastante ondata pandemica di Covid 19. E Chiari (che conta 525 decessi da Covid) ha accolto sabato 15 marzo in Villa Mazzotti un convegno celebrativo del ricordo, organizzato da chi ha affrontato da pioniere e sostenitore proprio l’ospedale Mellino Mellini.
Si tratta della Fondazione Pellegrini Forlivesi. Il convegno è stato anche una sorta di riunione di famiglia, con i protagonisti dell’epoca.
Un evento che ha aperto le celebrazioni previste per il 18 marzo, Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus.
Grande Festa a Roccafranca per l'Inter club locale intitolato alla memoria di Andrea Conti. Club che ha festeggiato i 15 anni di fondazione. E' accaduto il 23 marzo. A unirsi ai festeggiamenti presso il ristorante Pergola sono stati anche i club di Iseo, Chiari, Verolanuova, Brescia Neroazzurra. Decine di tifosi nerazzurri che si sono stretti intorno ai protagonsiti della giornata ovvero Alessandro Altobelli, nonché il giornalista di Radionerazzurra Gabriele Borzillo.
Chiari, nel 2020, con il suo ospedale è stata tra gli epicentri bresciani della devastante ondata pandemica di Covid 19. E Chiari (che conta 525 decessi da Covid) ha accolto oggi 15 marzo in Villa Mazzotti un convegno celebrativo del ricordo, organizzato da chi ha affrontato da pioniere e sostenitore proprio l'ospedale Mellino Mellini. Si tratta della Fondazione Pellegrini Forlivesi. Il convegno è stato anche una sorta di riunione di famiglia, con i protagonisti dell'epoca.
Un evento che ha aperto le celebrazioni previste per il 18 marzo, Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di Coronavirus.
Famiglie e giocatori esasperati a Rudiano.
Da settimane infatti l'impianto termosanitario del centro sportivo della Rudianese è ko e gli spogliatoi sono al freddo, privi di acqua calda per fare le docce.
La situazione, che in un primo momento pareva passeggera, è diventata ormai un abitudine, così che i calciatori di tutte le categorie, finita la partita, si mettono in auto e sporchi e infangati rientrano a casa per ripulirsi.
Un caso piuttosto isolato, non tanto per l'imprevisto in sé, ma per il tempo con cui si protrae questo insolito disagio.
Sulla vicenda i genitori si sono fatti sentire più volte ma ormai da un mese i ragazzi sono senza docce.
Ed è così partita la caccia al colpevole. Da parte sua infatti l'Associazione Rudianese ha scansato responsabilità appellandosi al Comune che ha in carico la manutenzione straordinaria, tipica di questi casi.
Il mitico Automarket che serviva i Comuni di Roccafranca, Comezzano-Cizzago, Rudiano, Orzinuovi e altri centri della Bassa è arrivato al capolinea. E' avvenuto oggi poco dopo le 16 sul cavalcavia della provinciale 2 tra Roccafranca e Orzinuovi. Il market ambulante, che da circa 40 anni serviva massaie e famiglie della zona, ha preso fuoco proprio sul cavaclavia finendo la sua corsa in tempo prima che il rogo lo divorasse. Sul posto i vigili del fuoco e i carabinieri di Orzinuovi. Per fortuna nessun ferito né altri veicoli sono stati coinvolti.
E’ entrata nel vivo la rivoluzione viabilistica del centro storico di Chiari.
Come annunciato ai primi di dicembre piazza Zanardelli, che è anche il sagrato del Duomo, è tornata spazio pubblico per un totale di 22 parcheggi. Nei giorni scorsi sono stati definiti anche gli orari e le modalità di accesso alla centralissima piazza.
Anzitutto è stata individuata via Garibaldi come unica via di accesso e di uscita anziché utilizzare anche via Bettolini.
«E’ stata una scelta – spiega il vice sindaco Roberto Campodonico – dettata dalla volontà di non creare un continuo andirivieni sul ring interno: le auto entrano in piazza e verificano la presenza di posti auto. Se non ci sono tornano da dove sono venute. A questo si aggiunga che a breve metteremo un semaforo che indicherà la disponibilità dei posteggi così che anche il traffico per chi tenta di cercare un posto sarà azzerato».
In villa Mazzotti mostra dei presepi fino al 12 gennaio grazie all’Associazione Amatori Presepe con il patrocinio del Comune di Chiari e la partecipazione della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi. Con la sapiente regia della famiglia di Alberto Firmo, si possono ammirare collezioni private, preziose icone, presepi artigianali e di grande pregio artistico, come alcuni pezzi della signora Liliana Giordano Scalvi oggi parte del patrimonio artistico della Fondazione Morcelli Repossi, ma anche allestimenti molto suggestivi della Natività dei soci dell’Associazione Clarense Amatori del Presepe.
E' la favola di Natale in versione supermercato.
Così può definirsi quanto avvenuto la scorsa settimana al supermarket Italmark di Roccafranca. Qui un cliente trova nell'uscire un portafogli al suolo.
Lo raccoglie e si rende subito conto che i soldi non mancano. Vi sono circa 300 euro oltre ai documenti.
Si rivolge quindi alle cassiere e in breve tempo identificano il legittimo proprietario che era proprio nei dintorni.
Del fortunato non è nota l'identità mentre il benefattore, umilissimo per modi e costumi, si lascia fotografare sorridente dopo le casse del supermercato. «Mi chiamo Domenico Della Rocca e abito a Roccafranca».
Quindi racconta come è andata la vicenda.
Più i Natali passano e più si allunga come un ponte il ricordo dei Natali magici, quelli della nostra infanzia o prima gioventù, quando per una sorta di stupor ci ritrovavamo con una felicità immotivata eppure profonda e nello stesso tempo con la certezza di capire (!) il mistero sotteso a quell’improvviso cambiamento di atmosfera che coinvolgeva tutto e tutti.
Perché la mamma e il papà avevano smesso di punzecchiarsi?
Mia sorella mi chiamava per applicare le vetrofanie alle finestre!
Eppure gliele avevo suonate di santa ragione soltanto una settimana prima...
E perché persino la scuola sembrava un luogo più caloroso e accogliente, senza più improvvisi mal di pancia con cui doversi confrontare.